Oggi pomeriggio a Volpedo (AL), il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni incontrerà i Sindaci e gli Amministratori dei piccoli Comuni. Ne arriveranno moltissimi dal Piemonte, e molti anche da altre Regioni italiane. L’appuntamento è alle 15, non a caso presso la Società di Mutuo Soccorso voluta e fondata da Giuseppe Pellizza (in via Cavour 65).
La scelta di Volpedo è legata al «Quarto Stato» di Pellizza: «è una suggestione, il Quarto Stato i oggi sono proprio i piccoli Comuni che sono il futuro economico dell’Italia» dicono i relatori della legge approvata poche settimane fa.
Con Gentiloni ci saranno l’on. Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem, Antonio De Caro, presidente nazionale Anci, Lido Riba, presidente Uncem Piemonte, Alberto Avetta, presidente Anci Piemonte. E ancora l’on. Ermete Realacci, primo firmatario della legge sui piccoli Comuni varata dal Parlamento a fine ottobre dopo 15 anni di attesa e di passaggi infruttuosi tra le Camere. Borghi e Realacci, con altri colleghi Parlamentari di tutti gli schieramenti (la legge è stata votata alla Camera e al Senato all’unanimità) hanno costruito un testo che mette per la prima volta al centro i piccoli Comuni, le realtà amministrative dove Sindaci e Consiglieri lavorano spesso gratis per assicurare servizi ai cittadini e sviluppo al territorio. Sempre di più lavorano insieme, nelle Unioni di Comuni e nelle Unioni montane, sfidando tagli e scelte legislative che troppo spesso sono stati immaginati per le grandi città. Il loro impegno lo racconteranno al Presidente Gentiloni, in un appuntamento che Uncem ha fortemente auspicato e che oggi si concretizza dopo decenni di infruttuosi rapporti con i Governi centrali.
Sarà un momento di dibattito e confronto nella regione con il più alto numero di piccoli Comuni, in proporzione alla popolazione, per fare il punto sulla concreta attuazione della norma che pone le basi per un rilancio di questo patrimonio del Paese: i Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti occupano il 55 per cento del territorio nazionale e rappresentano il 70 per cento dei municipi italiani.
“Abbiamo applaudito questa legge che dà ai piccoli Comuni, ai sindaci che li amministrano con un servizio di volontariato civile, il riconoscimento di una specificità, una strategia e prime risorse – commenta il presidente dell’associazione dei Comuni, Decaro -. La dimensione demografica è una sfida, non un difetto. Il disvalore è nello spopolamento che però non è inarrestabile. Le iniziative che proponiamo per invertire la tendenza attraverso quella che abbiamo chiamato ‘agenda controesodo’ hanno un costo? Certo, ma è un costo ben più sopportabile di quello innescato dall’abbandono dei piccoli borghi”.