Lo scorso anno, mentre il costo per le forniture petrolifere è sceso ai minimi di sempre, per la prima volta nella storia in Italia il gas ha superato il petrolio diventando la prima fonte di energia.
Il gas naturale, dunque, per la prima volta, sebbene di pochi decimali, ha superato il petrolio quale prima fonte di energia italiana. E’ quanto emerge dalla rilevazioni dell’Unione Petrolifera secondo cui il gas rappresentava il 34,4% della domanda nel 2016 contro il 34,2% del petrolio. Con un aumento di circa 3,4 miliardi di metri cubi (+5%) sul 2015, i consumi di gas sono tornati a sfiorare i 71 miliardi, analoghi a quelli del 2001. Rispetto al picco del 2005 la domanda resta però inferiore di oltre 15 miliardi di metri cubi (-17,8%).
A tirare le fila dei consumi energetici e più in generale della situazione della filiera lo scorso anno è stata oggi l’Unione Petrolifera che, nel corso dell’assemblea annuale, è tornata anche a lanciare l’allarme contro l’illegalità nella distribuzione di carburanti. Illegalità che si è tradotta per le casse dello Stato in un mancato introito di circa 2 miliardi sotto forma di evasione di Iva ed accise.
In un appuntamento incentrato quest’anno sul tema della transizione verso uno scenario “low carbon”, il presidente dell’Up Claudio Spinaci, riconfermato ieri per 4 anni, ha assicurato l’impegno dei petrolieri «a guidare un percorso sostenibile a livello ambientale, industriale e sociale». E in tale ottica ha suggerito l’importanza di rinnovare il parco auto italiano, tra i più obsoleti in Europa. Se si pensasse infatti al ricambio di 2 milioni di veicoli all’anno di quei 17 milioni tutt’oggi in circolazione e che risalgono a prima del 2005 (ovvero il 45% dei 37 milioni totali), ha spiegato, potremmo contare su una riduzione delle emissioni di CO2 del 37% al 2030.