Nel futuro del carsharing occorre più offerta e domanda, un maggior numero di servizi con più auto in flotta, che servano aree più estese, con più città coinvolte, più tipologie di carsharing e una maggiore penetrazione dei veicoli elettrici nelle flotte, con un target al 2030 che veda la triplicazione delle auto in sharing e una flotta 100 % elettrica. Si tratta di obiettivi strategici per ridurre il numero di veicoli in circolazione e l’inquinamento urbano. Sharing mobility, carsharing ed elettrificazione sono stati i temi del recente webinar “Più sharing, più elettrico, meno auto”, durante il quale è stato presentato il Rapporto “Lo sviluppo di servizi di carsharing con veicoli elettrici – Soluzioni e proposte” elaborato dall’Osservatorio nazionale sulla sharing mobility e Motus-E.
Il Rapporto rappresenta la tappa finale di una serie di confronti tra amministrazioni locali e operatori di sharing mobility e rappresentati del settore automotive per individuare quali soluzioni siano necessarie per aumentare l’offerta di carsharing e la penetrazione delle auto elettriche nelle flotte condivise presenti sul territorio italiano. Il documento, oltre a fare il punto su come promuovere lo sviluppo del carsharing in Italia, avanza una serie di proposte e raccomandazioni al livello locale e nazionale, costituendo il primo punto di partenza per un confronto tra amministratori locali, operatori e policy maker
La promozione del carsharing elettrico deve tenere conto della fase di transizione che attraversa il settore e alcuni elementi di contesto, come la crisi pandemica, l’uscita dal mercato di alcuni operatori elettrici (sharen’go, Bluetorino) e l’ingresso di nuovi (LeasysGo a Roma, Milano e Torino). Un quadro complessivo in cui la quota di elettrificazione del carsharing è tornata ai livelli del 2015, pur rimanendo, tra i servizi di mobilità in cui si condivide un’auto, quello più elettrificato. Una delle criticità per la diffusione dell’e-sharing e della mobilità elettrica in generale resta la non sufficiente e poco uniforme diffusione delle infrastrutture di ricarica: i “distributori” elettrici sono attualmente 9.709 con un totale di 19.324 punti di ricarica e sono localizzati per il 56% nelle regioni del Nord, il 23% in quelle del Centro e solo il 21% in quelle del Sud e nelle Isole. Di conseguenza, il Rapporto propone di:
-ampliare i servizi di sharing facendo leva su investimenti pubblici e privati su elettrificazione;
-mantenere il posizionamento del carsharing su eco-innovazione;
-lavorare per una rapida elettrificazione;
ridurre la platea di veicoli, ma usarla più intensamente;
-elettrificare e ridurre le auto sulle strade delle città per conseguire un ampio spettro di benefici ambientali.
Concordi sull’importanza del carsharing e sulla necessità di sostenere il settore tutti gli speaker alla tavola rotonda, che ha visto la partecipazione del MiMS e del MiTE, degli assessori alla mobilità dei comuni di Milano e Bologna, e dei rappresentanti dei Comuni di Roma e Torino. I rappresentanti delle istituzioni centrali e locali hanno ribadito l’importanza di fornire alle amministrazioni locali maggiori strumenti di tipo economico e regolatorio per supportare i servizi di carsharing con auto elettriche, ritenuti strategici per centrare gli obiettivi della mobilità sostenibile.
“Nel quadro italiano, che registra uno dei tassi di motorizzazione privata più alti del mondo, sharing mobility ed elettrificazione -ha dichiarato Raimondo Orsini – Responsabile Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility- possono diventare due grandi alleate strategiche. I trasporti condivisi, come il carsharing, sono fondamentali per fornire ai cittadini un’alternativa efficacie e competitiva che li incentivi a rinunciare all’auto di proprietà. Le proposte contenute in questo lavoro intendono proprio stimolare il dibatto intorno a quali siano le politiche nazionali e locali più efficaci per aiutare il settore del carsharing italiano a compiere un salto di qualità per il futuro”.
“Il car sharing potrà essere il segnale di una ripresa, secondo una diversa civiltà della mobilità e potrà contribuire a liberare le nostre strade dall’attuale affollamento di mezzi inquinanti, oltre che svecchiare il parco auto e ripulire l’aria dai veleni del traffico. Il mezzo elettrico costituisce la soluzione ideale, anche quale esempio per consumatori e pubbliche amministrazioni verso una compiuta transizione ecologica” – ha concluso Dino Marcozzi – Segretario Generale di Motus-E.