Sono 2.214 gli appartamenti che compongono il totale dell’offerta abitativa pubblica a Milano per il 2021. Di questi, 2.014 sono case popolari (Sap, Servizi abitativi pubblici, 982 comunali e 1.032 di proprietà Aler), cui vanno aggiunti altri 200 appartamenti, 150 del Comune e 50 di Aler, destinati ai Sat, i Servizi abitativi transitori con contratti brevi. Questi i numeri indicati dal nuovo Piano annuale dell’offerta dei servizi abitativi pubblici e sociali approvato nell’ultima seduta di Giunta, che dovrà poi venire discusso in Consiglio comunale, come stabilisce la legge regionale in materia (16/2016).
“Proseguiamo con il nostro piano di pieno utilizzo e di ottimizzazione delle risorse abitative, mettendo in campo anche per il prossimo anno il maggior numero di alloggi possibile – commenta l’assessore alle Politiche sociali e abitative, Gabriele Rabaiotti – La velocità e la quantità di assegnazioni, invece, dipenderanno dal funzionamento del regolamento della Regione Lombardia, che dobbiamo rispettare. Nel corso di quest’anno, purtroppo, il meccanismo si è inceppato e ci ha bloccato, impedendoci di procedere come avevamo programmato. Ci auguriamo che le modifiche che la Regione sta in questo momento introducendo al regolamento possano produrre un diverso effetto sulla rapidità delle assegnazioni, e di conseguenza sull’efficacia della risposta dovuta a chi attende da tempo una casa”.
I numeri delle assegnazioni effettuate quest’anno hanno infatti risentito dell’emergenza sanitaria da Covid 19 (che tra l’altro ha comportato la sospensione per oltre due mesi delle attività di assegnazione perché non compatibili con i protocolli di sicurezza). Ma, soprattutto, per procedere alle assegnazioni sia il Comune sia, Aler hanno dovuto attendere che la Regione apportasse le necessarie modifiche al regolamento e i conseguenti adattamenti alla piattaforma informatica utile per la presentazione delle domande, a seguito alla sentenza della Corte Costituzionale del gennaio scorso che ha sancito l’illegittimità del requisito di almeno 5 anni di residenza o di svolgimento dell’attività lavorativa in Lombardia per poter accedere a una casa popolare.
Il Tribunale di Milano, inoltre, con sentenza del luglio scorso, ha accertato il carattere discriminatorio della richiesta, sempre inserita nel regolamento regionale, della documentazione di assenza di proprietà di immobili nel Paese di origine da parte degli stranieri extracomunitari. Anche questo ha comportato il necessario tempo di adattamento alle nuove direttive. In totale, quindi, gli alloggi assegnati da gennaio 2020 alla data del 31 ottobre scorso – Sap e Sat, compresi quelli utilizzati per la mobilità degli inquilini – risultano essere 863, di cui 549 del Comune e 314 di Aler. Da pochi giorni, comunque, è stato pubblicato il nuovo bando utile per 560 case popolari, di cui 310 di proprietà comunale e 250 di Aler, che rimarrà aperto fino al 31 dicembre.
Delle 2.014 case popolari disponibili l’anno prossimo, una quota pari al 20% sarà riservata alle famiglie che si trovano in stato di indigenza, ovvero con Isee pari o inferiore ai 3mila euro, e un punteggio premiale verrà assegnato a una categoria di persone che l’Amministrazione ha individuato di particolare rilevanza sociale: nuclei familiari in uscita da strutture di protezione sociale e assistenziale (come Comunità genitore/figlio, residenzialità leggera e Comunità educative per minori provenienti da Enti con accreditamento regionale, Rst, inquilini di alloggi convenzionati con il Comune per emergenza abitativa) o da strutture di reclusione.
Il Piano annuale appena approvato quantifica anche il numero di alloggi da destinare ai Servizi abitativi transitori, che per la domanda richiedono gli stessi requisiti dei Sap, ma il cui contratto può durare al massimo un anno, rinnovabile una sola volta. Nel corso del 2021 il Comune metterà a disposizione di questo servizio 150 appartamenti, pari al 15,27% della quota disponibile di Sap, Aler 50 alloggi, pari al 4,84%. I destinatari saranno in particolare nuclei familiari sfrattati o il cui appartamento sia stato pignorato, con provvedimenti già eseguiti o in via di esecuzione. In caso di assegnazione, dovranno sottoscrivere con gli uffici comunali un Patto di accompagnamento per l’autonomia socio-economica e di partecipazione al primo bando Sap utile.
Fonte: Comune di Milano