Prende forma il primo bando metropolitano che contiene, su base triennale, una previsione di 3.000 posti. Nel primo anno questi saranno 1.347, ai quali si aggiungeranno poi altri 350 posti per minori.
Il Comune di Bologna sarà l’Ente locale con funzioni di coordinamento e monitoraggio, che presenterà le domande di finanziamento al Ministero dell’Interno a valere sul Fondo nazionale per le politiche e i servizi di asilo. Asp Città di Bologna sarà, invece, il soggetto delegato per la realizzazione di alcune funzioni dei progetti Sprar, con la predisposizione degli atti per poter individuare gli enti attuatori, stipulando gli accordi, le convenzioni e i contratti, svolgendo le funzioni di informazione, ascolto, orientamento e servizio di presa in carico sociale di persone e nuclei con particolare fragilità sociale, coordinando complessivamente la gestione degli interventi degli enti attuatori, realizzando l’istruttoria amministrativa ed economico-finanziaria per consentire al Comune di Bologna di rendicontare i progetti Sprar al Ministero dell’Interno.
L’Amministrazione municipale bolognese, attraverso la delibera che contiene gli indirizzi per questo nuovo strumento, fornirà ad Asp Città di Bologna gli indirizzi per individuare gli enti attuatori. Nel programma dovranno essere valorizzate le esperienze di chi ha già svolto questo tipo di impegno nel triennio precedente (nella logica di un sistema organico, connesso e strutturato). Andrà favorita inoltre l’accoglienza in famiglia, a partire dalle iniziative in corso che riguardano i neomaggiorenni, ma con la possibilità di allargare ad altri. Andranno utilizzate altresì le possibilità di consentire un’adeguata formazione per l’inserimento lavorativo a partire dall’apprendimento della lingua italiana. Un bando, quello del Comune di Bologna, che nasce in attuazione dell’accordo sottoscritto dall’Anci e dal Ministero dell’Interno per l’accoglienza da parte dei Comuni di richiedenti asilo e rifugiati su base volontaria e che contiene la clausola di salvaguardia, ovvero la garanzia per la quale i Comuni aderenti allo Sprar vengono salvaguardati da ulteriori invii.