Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri la Strategia nazionale per lo Sviluppo sostenibile. Il documento, frutto di un processo di consultazione con amministrazioni, mondo della ricerca e società civile, rappresenta il riferimento per tutte le politiche di crescita sostenibile e lo strumento strategico per dare sostanza agli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite. La strategia, informa Palazzo Chigi, “intende offrire un quadro di riferimento comune al Paese su una visione di sviluppo orientata alla sostenibilità. Individua per questo cinque aree di intervento: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership”.
“La Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile approvata oggi in Consiglio dei Ministri è il documento attorno al quale edificare l’Italia dei prossimi decenni: non un libro dei sogni, ma l’indirizzo preciso fornito da istituzioni e società civile per raggiungere gli obiettivi dell’Onu e onorare l’Accordo di Parigi sul Clima. Spero che la politica trovi il tempo e la responsabilità di confrontarsi su questi temi in campagna elettorale”. Queste le parole del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, a margine del Consiglio dei Ministri.
“Le cinque ‘P’ su cui è strutturata questa Strategia e rispetto alle quali ora verranno individuati target e conseguenti azioni di monitoraggio – spiega il ministro – richiamano alla profonda interrelazione tra dinamiche economiche, crescita sociale e qualità ambientale”.
Il documento, spiega Galletti, “fissa tra i perni dello sviluppo futuro la centralità della persona con il contrasto a povertà ed esclusione, come anche la salute del Pianeta che passa dalla tutela delle risorse naturali, a partire dal territorio e dall’acqua. E ancora – prosegue – la Strategia promuove una prosperità che sia garantita da nuovi modelli sostenibili orientati a efficienza e innovazione, la ricerca della pace eliminando le diseguaglianze che pesano sulle nostre società e infine la partnership necessaria a raggiungere ogni grande risultato”.
“E’ chiarissima – prosegue Galletti – la linea di coerenza con ciò che abbiamo chiesto tutti insieme firmando l’Accordo di Parigi sul contrasto ai cambiamenti climatici, sotto la spinta morale dell’Enciclica di Papa Francesco e l’impegno delle Nazioni Unite: un nuovo modello di crescita in cui l’ambiente sia riferimento delle scelte economiche e chiave del cambiamento sociale. Di questo processo – conclude il ministro – Italia ed Europa sono protagoniste”.