Covid-19 ha picchiato duro sulle città del mondo. Ora, che il virus sembra allentare la morsa, tutti i Paesi s’interrogano su come uscire dal lockdown, riprendere le attività e la vita sociale. E, dato che i centri urbani sono fondamentali per accendere il motore della ripartenza, i Sindaci del network C40 si sono sentiti in dovere di dare qualche suggerimento per gestire al meglio la Fase 2. A tal fine hanno presentato una dichiarazione di principi per guidare la fuoruscita dalla crisi e costruire una “società migliore, più sostenibile e più giusta”. Secondo il network C40, infatti, la ripresa “non dovrebbe tradursi in un ritorno alla vita di sempre, in quanto viviamo in un mondo che va incontro a un surriscaldamento di 3 gradi o più”.
Il documento è stato adottato nella prima riunione della Global Mayors COVID-19 Recovery Task Force (Task force dei Sindaci globali per la ripresa dal COVID-19) di C40, con il sostegno del presidente, il primo cittadino di Los Angeles, Eric Garcetti. Ad approvarli i rappresentanti di numerose città fra le più popolose e importanti del pianeta, tra cui Los Angeles, Atene, Austin, Barcellona, Bogotà, Boston, Buenos Aires, Chicago, Copenaghen, Curitiba, Durban, Freetown, Hong Kong, Houston, Lima, Lisbona, Londra, Medellin, Melbourne, Città del Messico, Milano, Montréal, New Orleans, New York, Oslo, Portland, Quezon City, Rotterdam, Salvador, San Paolo, San Francisco, Santiago, Seattle, Seul, Sydney, Tel Aviv-Yafo, Vancouver.
“La pandemia di COVID-19 ha avuto un profondo impatto sulle città di tutto il mondo. Non si tratta solo di una crisi sanitaria globale, ma anche di una crisi sociale ed economica, i cui effetti si faranno sentire per molti anni. Per molti versi questo costituisce, inoltre, un fenomeno urbano, che affonda le sue radici nella distruzione dell’ambiente e nel rapporto dell’umanità con la natura – si legge nella dichiarazione –
“È chiaro – prosegue il testo – che i danni causati dal Covid-19 non sono stati equi. I più vulnerabili e i più svantaggiati sono anche i più colpiti dalle conseguenze sanitarie ed economiche del Ccovid-19. Appare inoltre evidente che il mondo non era pienamente preparato a questa crisi, nonostante le lezioni apprese dalla Sars, dalla Mers, dall’Ebola e da altre recenti emergenze sanitarie e climatiche. Questo rappresenta, in parte, una conseguenza dell’indebolimento dei meccanismi e delle istituzioni internazionali costruiti per assicurare la pace e la prosperità di tutti. In parte, si tratta di una conseguenza derivante dalla scarsa attenzione prestata alle conoscenze scientifiche. Noi, in qualità di leader delle principali città del mondo, affermiamo con chiarezza di non dover ambire a un ritorno alla “normalità”. Il nostro obiettivo è quello di sfruttare la ripresa dalla crisi causata dal Covid-19 per costruire una società migliore, più sostenibile, più resiliente e più equa”.
Di seguito l’elenco dei principi:
1-la ripresa non deve tradursi in un ritorno alla “vita di sempre”, in quanto viviamo in un mondo che va incontro a un surriscaldamento di 3°C o più;
2-la ripresa deve essere essenzialmente guidata dal rispetto della salute pubblica e delle competenze scientifiche, al fine di garantire la sicurezza di chi vive nelle nostre città;
3-servizi pubblici eccellenti, investimenti pubblici e una maggiore resilienza della comunità costituiranno la base più efficace per la ripresa;
4-la ripresa deve affrontare questioni di equità portate alla luce dall’impatto della crisi. Ad esempio, ai lavoratori che operano in ruoli ora ritenuti essenziali deve essere riconosciuto il giusto merito: devono essere retribuiti di conseguenza. E le politiche devono sostenere le persone che vivono in insediamenti informali;
5-la ripresa deve migliorare la resilienza delle nostre città e delle nostre comunità. Pertanto, occorre investire per proteggersi dalle minacce future, compresa la crisi climatica, e per sostenere le persone che subiscono l’impatto dei rischi climatici e sanitari;
6-gli interventi a favore del clima possono contribuire ad accelerare la ripresa economica e a migliorare l’equità sociale, attraverso l’uso di nuove tecnologie e la creazione di nuovi settori e posti di lavoro. Questi fattori determineranno benefici più ampi per i residenti, lavoratori, studenti, imprese e visitatori;
I Sindaci del network C40, pertanto e in coerenza con quanto affermato, s’impegnano a fare tutto per garantire che i governi nazionali sostengano sia le città, sia gli investimenti necessari alle e nelle città, al fine di realizzare una ripresa economica sana, equa e sostenibile.