I giganti del web scendono in campo contro il terrorismo e lo fanno creando il Global Internet Forum to Counter Terrorism. Google, Facebook, Microsoft, Twitter e YouTube, si uniscono e collaborano per rendere i rispettivi servizi di hosting di contenuto “ostili a terroristi ed estremisti violenti”. In concreto, condivideranno conoscenze, faranno ricerca insieme e adotteranno soluzioni tecnologiche comuni.
“La diffusione del terrorismo e dell’estremismo violento è un problema globale urgente e una sfida critica per tutti noi – afferma Google – Prendiamo questi problemi molto seriamente e -assicura- ognuna delle nostre aziende ha sviluppato politiche e pratiche di rimozione che ci consentono di tenere una linea dura contro i contenuti terroristici o violenti di estremisti sulle nostre piattaforme. Crediamo di poter avere un impatto maggiore sulla minaccia del contenuto terroristico online lavorando insieme e condividendo il meglio delle nostre rispettive tecnologie e modalità operative”. Questo nuovo forum, annuncia Google, “si fonda su iniziative quali l’Eu Internet Forum e lo Shared Industry Hash Database, su discussioni con il governo britannico e sulle conclusioni delle recenti riunioni del G7 e del Consiglio Europeo e formalizzerà e strutturerà le aree esistenti e future della collaborazione tra le nostre aziende e promuoverà la cooperazione con le aziende tecnologiche più piccole, la società civile, gli accademici, i governi e gli organismi sovranazionali come l’Ue e l’Onu. L’ambito del nostro lavoro – evidenzia ancora l’azienda tecnologica – evolverà nel tempo, poiché dovremo essere pronti a rispondere alle tattiche, in continua evoluzione, di terroristi ed estremisti. Ospiteremo una serie di workshop in collaborazione con il Cted dell’Onu/Ict4Peace nella Silicon Valley e in altre parti del mondo per portare avanti queste aree di collaborazione”.
Dettagliato il programma di Google per contrastare il terrorismo on line. “Le nostre aziende – spiega il colosso del web – lavoreranno insieme per perfezionare e migliorare progetti tecnologici congiunti già avviati, come il database Shared Industry Hash; condivideranno le best practices via via che vengono sviluppate e implementate nuove tecniche di rilevamento e classificazione dei contenuti utilizzando il machine learning; definiranno metodi standard per offrire trasparenza sulla rimozione dei contenuti terroristici”.
La condivisione delle conoscenze, inoltre, consentirà di “sviluppare best practice”. “Abbiamo già stretto partnership con organizzazioni quali Center for Strategic and International Studies, Anti-Defamation League e Global Network Initiative per individuare il modo migliore per contrastare l’estremismo e l’odio online. Possiamo – evidenzia Google – contribuire a diffondere queste best practice e sviluppare conoscenza condivisa su argomenti quali lo sviluppo delle linee guida e l’applicazione delle norme delle community”.
Previste iniziative anche sul fronte del counterspeech. “Ognuno di noi – sottolinea Google – ha già solide iniziative di counterspeech come ad esempio, Creators for Change di YouTube, Redirect Method di Jigsaw, P2P e Occi di Facebook, le partnership di Microsoft con l’Institute for Strategic Dialogue for counter-narratives su Bing, il programma globale di formazione delle Ong di Twitter. Il forum che abbiamo creato – assicura infine Google – ci permette d’imparare e al tempo stesso di contribuire ai reciproci sforzi di counterspeech e di discutere di come potenziare e formare le organizzazioni della società civile e gli individui impegnati in attività simili e sostenere gli sforzi in corso, come ad esempio il Civil society empowerment project (Csep)”.