Tra la realtà e la sua rappresentazione c’è spesso un divario consistente. E’ ciò che accade, ad esempio, per le entrate extratributarie, in special modo quelle derivanti dalle sanzioni per violazione del codice della strada, che i Comuni titolari riescono a incassare complessivamente soltanto nel 36,60% del dovuto. Una marcata diversificazione, inoltre, si registra nella gestione di questa attività riscossiva fra Regione e Regione: nel Molise raggiunge il 74,53%, mentre i valori minimi si registrano in Calabria (34%), Sicilia (26%), Lazio (22%) e Campania (22%).
Il quadro della situazione emerge dal report “Tributi locali e tax gap” dell’Osservatorio sulla finanza e contabilità degli enti locali, organismo costituito presso il Ministero degli interni che si occupa del monitoraggio della vita finanziaria degli enti locali. Il documento evidenzia, tuttavia, una maggiore capacità nel recupero dei crediti a proprio favore da parte degli enti locali per quanto riguarda le entrate tributarie (Imu, Tasi e tassa rifiuti), anche se vi sono differenze evidenti tra Nord e Mezzogiorno. Per i tributi immobiliari, invece, la situazione è migliore: il grado di riscossione si attesta, in media, all’88,50% con punte del 90% nei Comuni lombardi, del Veneto, dell’Emilia Romagna e della Liguria, mentre a stento si raggiunge il 70%, in media, nei Comuni calabresi e siciliani