Gli Europei di calcio 2016 hanno preso il via in Francia nel week end appena passato. E’ stato un inizio in sordina segnato dalle paure del terrorismo per via degli attenti di poco mesi fa. Sono bastate 24 ore per posizionare il massimo evento sportivo continentale al centro delle attenzioni, non tanto per le prestazioni sportive, ma per gli attacchi degli hooligans che sono entrati in “partita” in quel di Marsiglia, la città più “calda” a causa dei contrasti sociali esistenti. Al Velodrome di Marsiglia si giocava Inghilterra – Russia e già dal giorno precedente vi erano stati dei disordini tra le due tifoserie. Attualmente c’è una persona in fin di vita e questo è già un mezzo miracolo visto ciò che è accaduto.
La Gendarmeria francese ha passato i mesi d’avvicinamento all’evento sportivo dell’anno organizzando la sicurezza in ordine agli allarmi terrorismo provenienti dal califfato dell’Is e non a predisporre una valida risposta in termini preventivi contro gli scontri tra tifoserie. Queste disattenzioni di intelligence poliziesca hanno determinato gli spettacoli sotto i nostri occhi provenienti dalla televisione. Flotte di militari impreparati a governare orde di ubriachi e disagiati di ogni estrazione sociale e nazionalità che in alcuni casi si sono coalizzati contro il nemico di turno. Per tre giorni vi sono stati dei bollettini di guerra da impallidire, come se stessimo in Medio Oriente. Un disagio sociale incredibile che con il passare del tempo diventa sempre più esasperato al punto che non si hanno idee per intervenire correttamente. Al punto che Mark Roberts, assistente capo della polizia britannica, ha affermato che “La situazione di Marsiglia è stata probabilmente un caso unico. Non si era mai visto un simile mix tossico di violenza. I loro attacchi (si riferisce ai Russi) sono stati prolungati e ben orchestrati”.
Peccato che non erano solo i Russi ad essere protagonisti essendoci anche gruppi di Tunisini ed Algerini provenienti dai quartieri degradati di Marsiglia. Insomma una guerriglia urbana organizzata e senza frontiere, e senza alcun controllo. Le critiche arrivano da più parti e sono di diversa natura; l’unica percorribile limpidamente è relativa al fatto che, solitamente, quando vi sono queste manifestazioni sportive, le polizie degli stati interessati collaborano in simbiosi così da evitare possibili rischi di degenerazioni. In Francia non è accaduto, e ogni giorno vi è il rischio che accada qualche cosa. Ieri, per esempio, è successo a Lille doveva giocava la Germania contro l’Ucraina. Nel frattempo Russi e Inglesi sono a rischio squalifica immediata da parte dell’UEFA. Quand’è che si vorrà prendere in mano la situazione seriamente onde trovarsi, nuovamente, a commentare delle violenze inaudite?