La Giornata Mondiale dell’Acqua, che si tiene oggi 22 marzo, è l’occasione per fare il punto sullo stato del patrimonio idrico nazionale e persino globale. Non a caso, in Brasile è in corso il World Water Forum che discuterà dettagliatamente le problematiche internazionali. L’Oro blu, scarseggia, e già le Cassandre preconizzano guerre multiple per l’acqua che sostituirebbero le famigerate guerre per il petrolio, vera e propria cifra sanguinosa del XX secolo. Le visioni pessimistiche, tuttavia, non sono l’unico tratto dominante di questa edizione. Emergono anche, fra luci e ombre, aspetti positivi, iniziative tese a risparmiare e a salvaguardare le risorse idriche disponibili. L’Enea, ad esempio, presenta diverse soluzioni innovative in tal senso: sofisticate tecnologie per il monitoraggio in tempo reale dei consumi idrici, software per la comunicazione “gestore-utente” dei consumi e per la valutazione della sostenibilità economico-ambientale, ma anche soluzioni per il dimensionamento di serbatoi per il riciclo delle acque piovane e grigie e di tetti verdi, con risparmi fino al 60% sui consumi di acqua per usi non potabili. Si tratta di risultati realizzati dal progetto per l’utilizzo sostenibile della risorsa idrica negli edifici e in ambito urbano “Green Smart Technology for Water” (GST4Water), illustrati oggi a Ferrara nel corso dell’evento conclusivo. Luci e ombre, dicevamo però. A dispetto di alcune isole d’efficienza, il nostro Paese sembra avvolto prevalentemente proprio da quest’ultime. Abbiamo acquedotti colabrodo che perdono mediamente a livello nazionale il 39% dell’acqua immessa, con punte del 50% nel Mezzogiorno e nelle isole. L’Istat segnala poi un altro dato preoccupante: in 342 Comuni, nei quali risiedono circa 1,4 milioni di abitanti (2,4% della popolazione totale), è totalmente assente il servizio di depurazione delle acque reflue urbane