Si è celebrata ieri la Giornata mondiale della bicicletta voluta delle Nazioni Unite per promuovere le due ruote come mezzo di trasporto e per il tempo libero. Sappiamo bene che sostituire l’auto con la bici apporterebbe benefici enormi all’ambiente e all’aria che respiriamo. Un uso diffuso della bicicletta ridurrebbe drasticamente le emissioni di Co2. Secondo uno studio dell’European Cyclists’ Federation, se i cittadini della Ue dovessero utilizzare la bicicletta tanto quanto i danesi nel corso del 2000 (una media di 2,6 chilometri al giorno) tutti i Paesi conseguirebbe più di un quarto delle riduzioni delle emissioni previste per il comparto mobilità.
“La bicicletta è un mezzo di trasporto sostenibile ed economico che oltre a far bene alla salute e all’ambiente è capace di dare slancio e prospettiva di sviluppo a una variegata filiera dell’economia che ruota attorno al mondo delle due ruote” ha detto il titolare dell’Ambiente, Sergio Costa. “Per il Ministero e per questo governo – ha aggiunto – la promozione delle mobilità dolce è fondamentale. Non penso solo ai 361 milioni di euro sbloccati dal Mit per 10 progetti di ciclovie (tra i quali la ciclovia Venezia Torino e il Grab di Roma), ma anche al bando che abbiamo aperto per le città sopra ai 50 mila abitanti per finanziare la mobilità ciclabile con stanziati 10 milioni per interventi sulla ciclabilità, 3,5 per la sharing mobility e 1,5 milioni per i mobility manager. Una persona in più che si sposta in bici in città è un’auto tolta dalla strada”.
“Il mio desiderio è che l’Italia diventi un Paese a misura di bicicletta – ha spiegato il ministro – con il potenziamento delle infrastrutture urbane necessarie a garantire la sicurezza e l’attenzione dovuta alle categorie deboli della strada. Insieme a questo immagino anche un “Italia Paese Parco” dove l’asset principale della conservazione della natura sia proprio l’ecoturismo e quello su due ruote è certamente la nicchia più importante. Un parco ricco di ciclabili è un parco più attraente per chi ci vive e per chi lo visita. Laddove si investe in infrastrutture legate alla mobilità dolce si creano nuovi posti lavoro, circa cinque per ogni chilometro di ciclabile. Se vogliamo davvero costruire un’economia nuova e a zero emissioni, da dove vogliamo partire se non da questi progetti?”.