“Roma non ha bisogno solo di buona e ordinaria ammistrazione, che spetta agli amministratori locali, ma serve anche una ambizione in questa città”. E’ l’opinone espressa dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, durante la conferenza stampa di fine anno. “Io – ha proseguito il premier ricordando la sua esperienza in Campidoglio – ho cominciato a lavorare al Comune di Roma nel ’93, mi pare, per un periodo nel quale c’era una grande discussione su quale città dovesse essere la capitale d’Italia, sulla possibilità di avere diverse capitali. Insomma, il ruolo di Roma era abbastanza in discussione. Sono orgoglioso di aver contribuito a una stagione nella quale Roma, pur con gli errori, non solo ha recuperato il ruolo di capitale, e c’è qualche millennio di storia che può essere chiamato a testimoniarlo, ma anche il suo ruolo simbolico per gli italiani. Questo – ha rivendicato Gentiloni – si è basato su una gestione degli appuntamenti, ma anche su una ambizione. Quando Roma rinuncia a progetti ambiziosi, come le Olimpiadi, posso capire tutte le ragioni del mondo, ma ritengo che faccia un errore. Oggi la competizione fra grandi metropoli è basata sull’ambizione”.