Undici giorni di mostre, laboratori, spettacoli, conferenze, incontri ed eventi speciali. Una festa, un melting pot, un grande contenitore dove tutti potranno parlare di scienza e avvicinarsi alle discipline scientifiche. Il Festival sarà anche un’occasione per toccare con mano la scienza in modo efficace e divertente per stimolare l’interesse di tutti.
La parola chiave di questa edizione saranno i ‘segni’. La scienza studia i segni che l’uomo ravvisa nella natura, ma anche la scienza è scritta con i segni di un linguaggio appropriato inventato dall’uomo. Una parola chiave che ha ispirato un programma variegato, eterogeneo e multidisciplinare.
Il percorso espositivo ripercorre i passi della ricerca sismologica, dal monitoraggio sismico del territorio ai meccanismi fondamentali che regolano il verificarsi dei terremoti; definisce concetti della pericolosità e del rischio sismico e infine spiega come i risultati della ricerca svolta dall’INGV consentano alla normativa sulle costruzioni di essere sempre aggiornata. La mostra passa in rassegna anche le tecniche costruttive e gli interventi di miglioramento sismico attraverso cui cittadini e istituzioni possono aumentare la resilienza delle loro abitazioni e dell’edilizia storica e monumentale. In Italia, ancora oggi, la “cultura sismica” è insufficiente sia riguardo alla conoscenza del fenomeno terremoto, sia riguardo alla consapevolezza del rischio a cui ciascuno di noi è esposto. La mostra si prefigge di accrescere questa cultura nei visitatori e inquadrare e descrivere il fenomeno nella sua dimensione globale. Dopo aver trattato il tema della pericolosità sismica dell’Italia, con un approfondimento sulla Liguria, l’attenzione viene spostata su un evento specifico, il catastrofico terremoto che ha colpito Amatrice e l’Appennino centrale lo scorso 24 agosto.