La commissione di selezione per la candidatura italiana all’Oscar del cinema, tra i sette film italiani iscritti alla designazione come miglior lungometraggio in lingua non inglese, ha scelto ieri l’ultima opera di Gianfranco Rosi. Ai tempi delle riprese seguendo il metodo di totale immersione, il regista per girare il film documentario si è trasferito per più di un anno sull’isola di Lampedusa vivendo giorno dopo giorno, per un intero anno, sul confine più simbolico d’Europa, al fine di raccontare con veridicità i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre e di chi ci arriva per andare altrove, i migranti. Critico rispetto alla scelta della candidatura al premio Oscar, il regista Paolo Sorrentino che ha detto: “Si tratta di un bellissimo film, ma andava candidato nella categoria dei documentari. Così si depotenzia il cinema italiano”. Oltre a Fuocoammare erano in gara: Gli ultimi saranno gli ultimi di Massimiliano Bruno; Indivisibili di Edoardo De Angelis; Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti; Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese; Pericle il nero di Stefano Mordini; Suburra di Stefano Sollima. Fuocoammare è un’opera che racconta con immagini molto forti la vita lampedusana tra normalità dramma. Una pellicola che mesi fa ha già vinto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. La cerimonia di consegna del premio del cinema mondiale si terrà a Los Angeles domenica 26 febbraio 2017 e vedremo come andrà a finire.