Il Governo ha approvato il decreto di ripartizione dei fondi destinati alla tutela delle minoranze linguistiche storiche per il 2025, come previsto dagli articoli 9 e 15 della legge 482/1999. Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 2.760.533 euro, ripartite tra amministrazioni statali, regioni ed enti locali sulla base dei criteri fissati per il triennio 2023-2025.
Una quota del 3% (82.816 euro) è riservata ai progetti delle amministrazioni statali. Le cinque proposte pervenute sono risultate finanziabili per 59.320 euro, lasciando un residuo di 23.496 euro poi reimpiegato nella ripartizione tra le lingue tutelate. La parte più consistente delle risorse, 2.677.717 euro, è destinata invece a regioni ed enti locali. Di questa, una porzione significativa è assegnata direttamente a Friuli-Venezia Giulia (541.694,41 euro) e Sardegna (686.298,87 euro) in virtù delle rispettive norme statutarie.
I progetti presentati dagli enti territoriali superano tuttavia lo stanziamento disponibile: a fronte di richieste per oltre 2,5 milioni di euro, i fondi effettivamente attribuibili ammontano a 1.449.723,72 euro. Dopo la ridistribuzione del residuo statale, si è proceduto dunque a una rimodulazione proporzionale sulle lingue che registravano un eccesso di fabbisogno: albanese, francese, francoprovenzale, greca e occitana.
Tra le regioni, il Piemonte riceve oltre 529.000 euro, seguito da Calabria (312.189 euro), Veneto (172.726 euro), Puglia (167.324 euro) e Valle d’Aosta (165.023 euro). Finanziamenti anche a Sicilia, Campania e Molise, oltre ai progetti presentati da università, istituti scolastici e dall’Ufficio locale di esecuzione penale esterna di Nuoro.
Il decreto, firmato dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli su delega del Presidente del Consiglio, è stato adottato dopo il parere favorevole della Conferenza Unificata e sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.