Lo Spesometro 2017, ideato nel 2013 e originariamente denominato “comunicazione polivalente”, ha lo scopo di limitare l’evasione fiscale in ambito IVA. In realtà non si riferisce alle spese di routine come la maggior parte dei cittadini crede, ma agli acquisti d’importo pari o superiori ai 3000 euro più Iva (3600 euro).
Secondo l’Agenzia delle Entrate gli acquisti di arredamento, auto piuttosto che lavori di ristrutturazione, sono un indicatore di ricchezza. All’acquisto da parte del contribuente di un bene o di un servizio d’importo superiore ai 3000 euro deve corrispondere l’obbligo del venditore di registrare l’identità del compratore e la natura dell’operazione per poi trasmetterne i dati all’Anagrafe Tributaria. In questo modo i titolari di partita Iva provvedono a liquidare l’imposta.
Le Pubbliche Amministrazioni e quelle autonome non devono comunicare le operazioni rilevanti ai fini Iva (Spesometro) relative all’anno 2016. È quanto prevede il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate pubblicato ieri.
Il documento, sottolinea l’Agenzia delle Entrate, esclude dalla comunicazione anche le operazioni dei commercianti al dettaglio, per importi fino a 3mila euro al netto dell’Iva, e quelle dei tour operator, per importi inferiori ai 3.600 euro, al lordo dell’Iva.
Il provvedimento si inserisce in un’ottica di progressiva semplificazione degli adempimenti di natura tributaria, evitando ulteriori incombenze a carico degli enti pubblici, e recepisce le richieste dei tour operator e dei commercianti al dettaglio, limitando, anche per quest’anno, l’obbligo di comunicazione delle operazioni Iva per questi soggetti, tenuto conto delle difficoltà che sono state segnalate dalle associazioni di categoria.