Dal 1 gennaio 2016 sarà possibile inserire le spese veterinarie tra le voci mediche riportate nella dichiarazione dei redditi precompilata. Ad annunciarlo è l’Agenzia delle Entrate.
Anche le strutture autorizzate alla “vendita al dettaglio dei medicinali veterinari”, come previsto dalla legge di Stabilità 2016, sono quindi tenute a comunicare al Sistema tessera sanitaria (Sts) le spese, in questo caso quelle veterinarie sostenute dai cittadini, ai fini della predisposizione della dichiarazione dei redditi.
In particolare, come chiarisce la risoluzione 24/E, in occasione dell’inserimento delle spese veterinarie nella precompilata, non è necessario conservare la prescrizione medica ai fini della detrazione, essendo sufficiente lo scontrino ‘parlante’. Si tratta quindi, sottolinea l’Agenzia delle Entrate, di un ulteriore chiarimento sulla via della semplificazione e dello snellimento degli adempimenti a carico dei contribuenti, grazie all’introduzione della dichiarazione dei redditi precompilata.
Concretamente, è possibile detrarre dall’Irpef il 19% delle spese veterinarie sostenute nell’anno, fino ad un importo massimo di 387,34 euro, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro. Il limite di detraibilità è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti. La risoluzione chiarisce che sono escluse dalle detrazioni le spese per mangimi speciali e per antiparassitari perché tali prodotti non sono classificati come farmaci veterinari da parte del Ministero della Salute.