“I Comuni sono fondamentali e indispensabili per la vita di tutti i cittadini. Sono la prima interfaccia e forniscono i servizi per le persone. Nei Comuni c’è la prima e vera interazione fra cittadini e istituzioni, ed è proprio lì che bisogna agire per far vivere meglio le persone”. Lo ha affermato il presidente della Camera, Roberto Fico, intervenendo alla presentazione del rapporto Istat 2018. “Rispetto alle reti di servizi sociali, dal punto di vista della spesa, si registra una persistente cesura fra Centro-nord e Mezzogiorno e uno svantaggio per i Comuni più piccoli. Sono dati che impongono alla politica e alle istituzioni d’interrogarsi sugli effetti della riduzione delle risorse destinate ai Comuni a fronte dei bisogni e alla potenziale domanda assistenziale dei cittadini”, ha concluso Fico.
I dati cui si riferisce il Presidente della Camera sono tratti dal rapporto annuale dell’Istat, secondo il quale nel 2015 la spesa dei Comuni per i servizi sociali, al netto del contributo degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale, è ammontata a circa 7 miliardi di euro, lo 0,4% del Pil. Circa il 40% delle risorse, inoltre, è stato destinato ai servizi e ai contributi per le famiglie con figli, un quarto della spesa è andata ai disabili, circa il 20% agli anziani. Quote inferiori sono state assegnate al contrasto alla povertà e all’esclusione sociale (7%), alla gestione degli immigrati (4,2%) e al contrasto alle dipendenze (0,4%). La principale fonte di finanziamento dei servizi sociali – spiega l’Istat – è costituita da risorse proprie dei Comuni, che complessivamente coprono circa il 70% della spesa per i servizi sociali