Occorre riconsiderare l’Autorizzazione integrata ambientale sullo stabilimento tarantino. Una competenza che non spetta al primo cittadino ma al Ministero dell’Ambiente. Mentre sono in corso i nuovi rilievi ambientali che evidenzieranno eventuali picchi di criticità e le conseguenti disposizioni per lo stabilimento siderurgico di Taranto, il presidente della Regione Puglia e il titolare dell’Ambiente sottolineano le priorità in essere e i necessari sforzi da compiere.
Il Ministero è disponibile “a rivedere l’Autorizzazione integrata ambientale sull’ex Ilva di Taranto”, ma per avviare un riesame è necessario che la Regione Puglia effettui una nuova valutazione della qualità dell’aria, condizione necessaria “alla quale devono allinearsi tutte le autorizzazioni ambientali rilasciate”. A dirlo è lo stesso Sergio Costa rispondendo alla richiesta di riesame del provvedimento VIA per lo stabilimento ex Ilva di Taranto avanzata dal governatore della Puglia Michele Emiliano le scorse settimane.
“Comprendo – scrive in una lettera il ministro – la giusta preoccupazione per la salute dei propri cittadini e confermo la piena disponibilità del Ministero e la piena collaborazione per la realizzazione in tempi solleciti di un percorso di revisione del Piano” condizione necessaria per “l’eventuale riesame di ogni provvedimento AIA, fondato su rinnovate misure precettive in merito alla qualità dell’aria che, alla luce dei principi fissati dalla Corte europea, assicurino il raggiungimento di valori ottimali per il benessere della collettività dei cittadini pugliesi”.
Costa quindi porta quindi l’attenzione sulle esperienze virtuose delle regioni Sicilia e Liguria, che “evidenziando motivate criticità, hanno recentemente imposto misure più stringenti, sulla base delle quali si è provveduto ad effettuare il riesame delle autorizzazioni integrate ambientali statali”.
Il titolare dell’Ambiente sottolinea la piena disponibilità a collaborare con la Regione Puglia affinché “si attui ogni utile iniziativa normativa finalizzata al rafforzamento dei parametri di tutela della salute pubblica”. “Il piano c’è già – ha risposto il governatore della Puglia -. Il ministro Costa sa che la revisione dell’Aia è inevitabile, sta prendendo un po’ di tempo perché deve spiegare a Di Maio e ad n che quell’Aia non può funzionare. Io spero di riuscire a convincerlo, ci incontreremo a breve, perché è uno dei ministri con i quali riesco a mantenere un rapporto diretto. Noi gli risponderemo per iscritto, lui può e deve avviare il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale subito perché è l’unica garanzia che abbiamo”.
Sulla questione “non si può costringere il Sindaco di Taranto – ha aggiunto Emiliano a margine della conferenza stampa di Medimex rispondendo ai giornalisti – a prendere delle decisioni utilizzando poteri che non sono costruiti per il controllo degli impianti industriali ma per la tutela generica della salute pubblica. Bisogna che sia il ministro Costa a definire il riesame dell’Aia e lì dentro valutare se il rischio che stiamo correndo sia accettabile oppure no. Insomma giocare a scaricabarile sul sindaco non mi pare una cosa corretta da parte del Governo”.