E’ entrata in vigore il 1° agosto la direttiva riferita all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare, che conferisce nuovi diritti ai genitori e prestatori di assistenza che lavorano e aggiorna quelli già esistentiIl provvedimento prevede non solo una serie di disposizioni nuove o più avanzate in materia di congedo parentale, congedo di paternità e permesso per i prestatori di assistenza, ma anche il diritto a richiedere modalità di lavoro flessibili. In questo modo i genitori e prestatori di assistenza avranno un’opportunità di scelta su come conciliare la vita professionale e quella familiare in un’ottica di equa ripartizione delle responsabilità di assistenza.
Gli Stati membri avranno tre anni di tempo per recepire le norme dell’Ue nell’ordinamento nazionale. Nel 2015 in Europa il tasso di occupazione femminile compresa tra i 20 e i 64 anni di età, era del 64,3 %, rispetto al 75,9 % di quella maschile. Il tasso di occupazione delle donne con un figlio di età inferiore a 6 anni era inferiore al tasso di occupazione delle donne senza figli piccoli di circa il 9 % in media e in diversi Paesi la differenza superava il 30%. Anche oggi nel mercato del lavoro il divario di genere è più marcato per chi ha uno o più figli e per chi ha altre responsabilità di assistenza.
Si prevede che la nuova direttiva porti notevoli vantaggi a privati, imprese e alla società in generale. Mentre i genitori e i prestatori di assistenza beneficeranno di un maggiore e migliore equilibrio tra attività professionale e vita familiare. L’aumento dell’occupazione delle donne, la retribuzione più elevata e la loro progressione di carriera avranno effetti positivi sull’inclusione sociale e sull’economia delle famiglie. Le imprese trarranno beneficio da un più ampio bacino occupazionale, da una forza lavoro più motivata e produttiva. L’aumento del tasso di occupazione femminile potrà contribuire inoltre ad affrontare la sfida tutta europea dell’invecchiamento demografico.