Ai Consiglieri Nazionali Anci
Oggetto: comunicazione del Presidente del Consiglio Nazionale, Enzo Bianco
Cari Consiglieri,
anche nella veste di presidente del Comitato di Tesoreria ed essendo personalmente andato all’audizione presso l’ANAC sull’argomento in oggetto, ritengo utile che tutti i Consiglieri nazionali siano correttamente informati.
La comunicazione datoriale trasmessa di cui si allega copia è un atto dovuto e di corretta informazione circa l’applicazione all’ANCI della disciplina generale in materia di contratti pubblici; applicazione chiarita – in ordine alle specifiche modalità attuative e nell’ambito di un previgente quadro normativo (come da noi sempre sostenuto) tutt’altro che chiaro e univoco – da un’apposita delibera dell’ANAC, all’esito di un lungo e franco iter istruttorio, di cui la delibera stessa dà ampiamente atto (delibera che perlatro riguarda tutte le Associazioni di rappresentanza degli enti locali disciplinate dall’art. 270 del Testo unico).
E’ peraltro pacifico che la riconducibilità di ANCI (al pari di migliaia di altri enti di diritto privato di varia configurazione giuridica) nell’ambito di applicazione di taluni plessi disciplinari di matrice pubblicistica (ad esempio, il recente art. 2, comma 1, del decreto legislativo 19/08/2016, n. 175 annovera l’ANCI tra le “amministrazioni pubbliche” ai fini dell’applicazione della disciplina in materia di società a partecipazione pubblica) non ne fa un “ente pubblico”. E’ acclarato che l’interazione pubblico-privato e il crescente riconoscimento di ruoli e interessi pubblici in capo a soggetti di diritto privato (anche in ossequio al tanto reclamato principio di sussidiarietà orizzontale), determinano l’applicazione di singole norme pubblicistiche in capo a questi ultimi, senza che ciò provochi la trasformazione in soggetti di diritto pubblico. Questo vale, ad esempio, per le norme di contratti pubblici, di trasparenza, di spending review, di contabilità pubblica e così via.
L’applicazione all’ANCI delle norme in materia di Codice dei Contratti, dunque, al pari delle succitate disposizioni, non comporta alcuna limitazione di autonomia nel salvaguardare gli interessi dei Comuni, ma unicamente un’ulteriore modalità d’azione e di operato improntata alla trasparenza e alla massima legalità.
Gli organi istituzionali di vertice dell’Associazione hanno la piena consapevolezza della rilevanza di dare applicazione alle regole suindicate e hanno dato chiara indicazione e informazione in merito, anche nelle sedi previste. Il percorso intrapreso da tempo è finalizzato ad assicurare che gli atti dell’Associazione siano improntati alla massima trasparenza e conformi a quanto richiesto ai nostri Associati. Questo non comporterà, ovviamente, alcuna abdicazione all’autonomia politica e istituzionale dell’ANCI; al contrario aumenta forza, libertà d’azione, di rappresentanza e autorevolezza dell’Associazione
Con viva cordialità