Il Commissario delegato per il coordinamento delle misure e delle procedure finalizzate alle attività di assistenza nei confronti dei minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina, Francesca Ferrandino, nell’ambito delle proprie competenze, ha proceduto all’aggiornamento del Piano adottato il 25 marzo scorso.
«Il Piano – spiega la Ferrandino – è stato aggiornato con ulteriori riferimenti normativi che compongono il quadro di tutela dei minori, con particolare riguardo alle Convenzioni internazionali sulla cooperazione in materia di responsabilità genitoriale, alle norme nazionali sull’affido familiare e al DPCM sulla protezione temporanea in corso di pubblicazione».
Sono state specificate con maggiore dettaglio le modalità di implementazione del Sistema informativo minori, al fine di agevolare il censimento realizzato attraverso quel sistema.
Un Addendum al Piano – condiviso con le altre Amministrazioni interessate e con le associazioni di tutela – è stato predisposto per stabilire le procedure idonee ad ottimizzare i flussi comunicativi per assicurare l’accoglienza e le tutele occorrenti, nel superiore interesse del minore, in caso di trasferimenti di minori stranieri non accompagnati ucraini nel nostro Paese. In particolare, si prevede che:
- sin dai primi contatti tra Istituzioni ucraine e associazioni promotrici dei trasferimenti, devono essere informati il dipartimento della Protezione civile, il dipartimento Libertà Civili e Immigrazione e il dipartimento della Pubblica sicurezza;
- almeno dieci giorni prima del trasferimento effettivo l’associazione promotrice deve fornire alle autorità competenti, anche a livello locale, ogni informazione utile, compresa la presenza di eventuali ulteriori motivi di vulnerabilità e bisogni speciali, la presenza di accompagnatori, gli eventuali provvedimenti di tutela e rappresentanza legale adottati dalle autorità ucraine oltre alle misure di accoglienza predisposte.
Infine, una volta ricevuta la comunicazione dell’associazione promotrice con le informazioni richieste, la prefettura territorialmente competente in base al luogo di accoglienza, attiva, d’intesa con il Commissario delegato, un Tavolo di coordinamento con le Istituzioni coinvolte anche per programmare risposte adeguate sotto il profilo educativo e sanitario.
Fonte: Viminale