In occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha siglato il protocollo d’intesa tra Miur, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Banca europea per gli investimenti, Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa e Cassa Depositi e prestiti, per dare attuazione agli interventi della Programmazione triennale nazionale 2018-2020 in materia di edilizia scolastica. Un documento che definisce anche il ruolo attivo di ciascuna istituzione firmataria. Subito dopo si è poi tenuta una riunione dell’Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica, nel corso della quale sono state illustrate le modifiche e le semplificazioni normative introdotte dal Governo con provvedimenti mirati e con l’accordo firmato in Conferenza unificata lo scorso 6 settembre. Su questo sfondo, un ruolo importante è svolto oggi dall’operazione trasparenza sui dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, che consente a tutti i cittadini di conoscere con precisione quale sia lo stato di salute degli edifici presenti sul territorio nazionale.
“Abbiamo un quadro ancora più chiaro per poterci muovere rapidamente nell’individuare le priorità di intervento – ha detto a riguardo il titolare dell’Istruzione – Lavoreremo in stretta collaborazione con gli Enti locali per velocizzare le opere di manutenzione. Rispetto al passato si registra qualche miglioramento nei dati, ma molto resta da fare. Dobbiamo correre. Si è perso purtroppo troppo tempo – ha continuato Bussetti – Abbiamo risorse da spendere che erano rimaste ferme. Oltre 7 miliardi. Abbiamo già sbloccato oltre un miliardo per l’antisismica e 1,7 miliardi per interventi di messa in sicurezza. Abbiamo semplificato le procedure di spesa grazie all’Accordo in Conferenza Unificata che ci consente di attribuire le risorse direttamente agli Enti locali, senza passaggi intermedi. L’Anagrafe da ora in poi, sempre grazie a questo accordo, sarà aggiornata in tempo reale: non dovremo più attendere mesi o anche anni per sapere come stanno le nostre scuole. E sarà anche migliorata con una quantità maggiore di dati che consentiranno di lavorare al meglio per capire dove c’è maggior bisogno di intervento. Faremo tutto questo insieme e Regioni ed Enti locali che, va ricordato, sono proprietari degli edifici scolastici”.