Semplicemente The Tower, niente altro che The Tower, è questo il nome del nuovo grattacielo che soppianterà, almeno per quanto riguarda il record d’altezza, il Burj Khalifa, (828 metri) e che si trova anch’esso a Dubai. Le misure esatte del nuovo edificio rimangono ancora top secret (sebbene si parli a più voci di una vertigine che sfiorerà il chilometro) e sembra possano essere svelate realmente solo a lavori conclusi, previsti in occasione del Dubai World Expo 2020. La nuova struttura che avrà un costo di oltre un miliardo di euro, è stata progettata dall’architetto Santiago Calatrava, che nella forma si è ispirato a un giglio e a un minareto, simboli per eccellenza della tradizione islamica.
“Queste meraviglie architettoniche – ha detto Calatrava – combinano l’eleganza e la bellezza con la matematica e la geometria”. Il grattacielo sarà dotato di balconi rotanti, di una piattaforma di osservazione che dire panoramica è eufemistico, 18 piani di ristoranti e alberghi con spazi verdi che evocheranno i giardini pensili di Babilonia. L’edificio integrerà un sistema di raffreddamento sostenibile in grado di fornire anche l’acqua necessaria a pulirne le facciate esterne. “Il progetto della torre di Dubai Creek Harbour è radicata nell’arte classica e nella cultura di Dubai, ma è anche un importante traguardo tecnologico – ha aggiunto Calatrava -Nel corso della mia carriera ho utilizzato la tecnologia e l’ingegneria come mezzo per veicolare la bellezza e l’arte”.
La sperimentazione interdisciplinare è la cifra caratteristica del lavoro di Calatrava, autore tra le tante opere del progetto per la Città delle Arti e della Scienza di Valencia. In tutte le sue creazioni l’approccio ingegneristico e lo studio delle forme innovative vanno di pari passo. Le sue opere vogliono essere un collegamento interurbano ad altissima velocità attraverso le città del mondo di oggi e di domani.