Un attacco jihadista è tornato a colpire il cuore di Londra. Un attacco vigliacco e scellerato come quelli che lo hanno preceduto. Sadiq Aman Khan musulmano di origini pakistane, Sindaco di Londra dal 9 maggio del 2016, dopo questo nuovo oltraggio alla sua città, ha detto senza mezzi termini: “Non farete mai questo schifo nel mio nome”. “I terroristi hanno in odio la nostra democrazia ha aggiunto – L’8 giugno dobbiamo andare a votare per difendere la civiltà, i diritti umani e la democrazia. Noi non faremo mai vincere queste persone ”. E mentre la capitale britannica si sta rialzando, Arabia Saudita, Egitto, Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Yemen prendono le distanze dal Qatar accusato apertamente di finanziare il terrorismo. Eccoci così alle soglie di un vero terremoto diplomatico. Il Qatar, infatti, ritenendo immotivata la rottura dei rapporti diplomatici da parte degli altri Paesi del Golfo, accusa i suoi vicini di voler mettere strumentalmente sotto tutela il piccolo emirato.
“Le misure annunciate si basano su accuse che non hanno nessun fondamento nei fatti – si legge in una nota del Ministero degli Esteri di Doha. Esse sono una violazione della sovranità del Paese e sono totalmente inaccettabile”. Per il presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, il provvedimento adottato nei riguardi del Qatar “è un problema che riguarda i Paesi arabi e la decisione presa ieri mattina va contro il terrorismo. Non credo – ha spiegato, parlando durante un incontro a Venezia – che l’Europa debba mischiarsi in vicende che riguardano il mondo islamico, anche se è chiaro che non possiamo avere a che fare con Paesi che finanziano il terrorismo. Occorre avere una politica estera più forte, ma lo scontro tra sunniti e sciiti non riguarda direttamente l’Europa – ha aggiunto Tajani. L’Europa deve essere molto prudente e molto attenta, anche se noi europei sappiamo dialogare con il mondo mediterraneo”. A Roma intanto si è riunito il Comitato di Analisi strategica antiterrorismo (C.A.S.A.) a cui hanno preso parte i vertici nazionali delle Forze di Polizia, dei Servizi di Intelligence ed il rappresentante della sicurezza del Regno Unito a Roma. Il livello di allerta resta alto ovunque.