“La polemica sui cosiddetti sindaci sceriffi e sui poteri previsti dal decreto sicurezza è strumentale e infondata: ritorna ogni volta che si tentano soluzioni concrete per salvaguardare la sicurezza delle città, delle comunità, delle persone”: queste le parole di Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci.
Le dichiarazioni di Bianco sembrano una risposta indiretta al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che in relazione al decreto legge sulla sicurezza urbana aveva affermato. “Ho il timore che da parte del Governo ci sia il tentativo di scaricare sui sindaci il tema della sicurezza anche in vista della campagna elettorale”. De Ricordando inoltre che “l’ordine pubblico e la sicurezza li devono garantire il Governo e il ministero dell’Interno”.
“Da presidente dell’Anci, poi da ministro dell’Interno, ho reclamato poteri che, senza alcuna pretesa di supplenza verso le forze dell’ordine e lo Stato, ai quali il compito spetta in prima battuta, consentissero ai sindaci di intervenire con efficacia sulle situazioni di illegalità diffusa, aggressiva e reiterata”, ha ricordato l’esponente Anci, aggiungendo: “Oggi, di nuovo da sindaco di Catania, assieme al presidente Anci Decaro e ai colleghi primi cittadini, ho chiesto che quei poteri entrassero in un provvedimento di legge organico. Il ministro dell’Interno Minniti, il governo, il Parlamento ci hanno ascoltati. Li ringraziamo”. E “personalmente, non solo rivendico questa posizione, ma penso che si possa fare di più”.
“Un sentimento – sottolinea il presidente dell’Anci – che accomuna i sindaci e le amministrazioni di ogni colore politico. Non ci sarà alcuna ‘caccia all’uomo’, tantomeno verso poveri e disagiati”. “Al contrario, quei poteri e quei provvedimenti, serviranno a tutelare soprattutto le fasce più deboli della popolazione, quelle che non hanno strumenti e forza per difendersi dai fenomeni di illegalità aggressiva e reiterata”, assicura Bianco, concludendo: “Chi deturpa gravemente un monumento, chi minaccia ed estorce un pagamento per un parcheggio abusivo non è un disagiato, ma un delinquente, quasi sempre inserito in organizzazioni criminali che cercano di imporre la loro legge nei territori”.