Doveva essere emanato entro aprile, ma ora il Dl Rilancio è imminente. Un provvedimento ponderose con 258 articoli che stanzia 55 mld per la Fase 2, contenente diverse importanti misure per favorire la ripresa dell’economia dopo il lockdown. Di cosa si tratta? Le prime anticipazioni le ha comunicate il Ministro Roberto Gualtieri durante una trasmissione televisiva: cancellata l’Irap di giugno; introdotto il Reddito di emergenza in due tranche per aiutare le famiglie più bisognose; previste risorse per il contenimento del Covid nelle scuole e per potenziare i centri estivi; istituiti premi fino a 1.000 euro per medici e infermieri; stanziati 2.5 miliardi per aiutare le imprese che si devono adeguare alle norme per la ripartenza e niente Tosap sui tavolini all’aperto di bar e ristoranti. Previsti, inoltre, il rinvio a settembre delle scadenze fiscali, un aiuto concreto per le prossime vacanze degli italiani ed anche il rinnovo degli ammortizzatori sociali
“Abboneremo – ha confermato Gualtieri – il saldo e acconto dell’Irap di giugno”. Poi, affrontando la spinosa questione dei ritardi l’erogazione della liquidità promessa, ha aggiunto che il Governo farà di più: sarà accelerata la cig in deroga e si chiederà maggiore impegno anche alle banche nell’erogazione dei prestiti. Il Ministro ha anche tenuto a ribadire che il Reddito di emergenza è destinato ai nuclei non beneficiari di altri sussidi (con un limite di Isee di 15 mila euro e patrimonio entro i 10 mila euro) e sarà riconosciuto “in due quote” tra i 400 e gli 800 euro ciascuna in base al nucleo. La domanda dovrà essere presentata entro la fine di giugno. Per aiutare i più disagiati ci saranno anche altri 100 milioni per il Fondo affitti. E mentre si elaborano gli scenari per la ripresa della scuola, il governo stanzia un miliardo in due anni per l’istruzione, con il vincolo di destinare le risorse alle misure anti-contagio negli istituti e nelle scuole statali. In arrivo anche aiuti per il sistema 0-6 anni con un contributo di 65 milioni per chi gestisca in via continuativa i servizi educativi (come gli asili nido) e le scuole dell’infanzia non statali, come sostegno economico per la riduzione o mancato versamento delle rette. Mentre 150 milioni andranno a potenziare i centri estivi e contrastare la povertà educativa.
Gualtieri è andato avanti sciorinando molte altre misure contenute nel decreto come i contributi a fondo perduto per Pmi, artigiani, commercianti e autonomi fino a 5 milioni di ricavi o compensi. Per le imprese che abbiano subito una diminuzione del fatturato di almeno il 50%, invece, è previsto un credito d’imposta fino al 60% dell’affitto (meno rispetto al ristoro integrale promesso nei giorni scorsi). In arrivo anche un alleggerimento delle bollette per le piccole imprese (600 milioni che gestirà l’Arera). Sul capitolo trasporto aereo, contemplate risorse per il fondo di settore e la creazione della newco da 3 miliardi per Alitalia. Infine, sovvenzioni per pagare i salari dei dipendenti delle imprese (compresi i lavoratori autonomi) ed evitare così i licenziamenti e un credito d’imposta dell’80% per le spese necessarie per la riapertura. Resta alta infine l’attenzione per la sanità, con aiuti al personale in prima linea e misure per aiutare i cittadini nell’acquisto delle mascherine, che ci accompagneranno a lungo anche nelle prossime fasi. Non eliminata, quindi, l’Iva su mascherine, gel disinfettanti e su tutti i dispositivi di protezione anti-Coronavirus nel 2020. In arrivo poi un premio fino a 1000 euro per tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, tecnici. Per rafforzare il sistema, compresa la medicina territoriale, sono previsti quasi 10mila infermieri in più, 3.500 posti terapia intensiva strutturali e risorse per riqualificare 4.225 posti letto di terapia semi intensiva che si possano riconvertire in caso di nuova emergenza. Oltre alla sanità, infine, fondi per la Protezione civile, per gli straordinari delle Forze dell’Ordine e 500 militari in più per il programma Strade Sicure.