Via libera delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera al decreto Crescita, che tra oggi e domani arriverà in Aula, per essere licenziato rapidamente, con tutta probabilità con il voto di fiducia, e poi inviato al Senato: i tempi sono ormai stretti, deve essere convertito in legge entro il 29 giugno.
Via libera, dunque, al compromesso sul debito di Roma. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato l’emendamento al dl Crescita che trasferisce allo Stato parte del debito storico della Capitale (1,4 miliardi) e viene incontro agli altri Comuni in dissesto e pre-dissesto. Via la cosiddetta solidarietà espansiva, sostituita dal “contratto di espansione”: un altro emendamento prevede che le aziende con più di mille lavoratori potranno licenziare i più anziani dando loro in cambio uno “scivolo” fino a cinque anni dalla pensione.
Dopo mesi di braccio di ferro tra i due alleati di governo, passa l’emendamento che prevede, tra le altre cose, l’istituzione di un fondo ad hoc che servirà per i debiti delle città metropolitane. Il testo contiene norme ad hoc, oltre che per Alessandria, anche per Catania e i Comuni della Provincia di Campobasso.
Le aziende potranno anche ridurre l’orario degli altri dipendenti e in cambio fare assunzioni, all’interno di un processo di rinnovamento tecnologico. L’emendamento per il Salva Roma prevede inoltre l’istituzione di un fondo dove far confluire eventuali minori esborsi per la rinegoziazione dei mutui da parte del Commissario al debito di Roma.
Due emendamenti al decreto Crescita, approvati dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera, ampliano la platea dei beneficiari e le categorie di spese agevolabili degli incentivi per la trasformazione digitale dei processi produttivi. Con una prima novità si modificano i requisiti richiesti per accedere alle agevolazioni e si riduce l’importo minimo ammissibile dei progetti. Con una seconda novità si ammettono anche i progetti di reti di imprese e le imprese del settore turistico e si includono nel novero delle spese tecnologiche ammissibili anche quelle per soluzioni digitali mirate al miglioramento della gestione della catena di distribuzione e dei rapporti con fornitori, per sistemi di e-commerce, pagamento via cellulare e web, Fintech, sistemi Edi, blockchain, internet of things, intelligenza artificiale.