È stata pubblicata sul sito del Viminale la direttiva inviata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini ai prefetti d’Italia, e per conoscenza al Capo della Polizia: si chiama “Ordinanze e provvedimenti anti degrado e contro le illegalità. Indirizzi operativi”. Secondo il ministro “l’esperienza nei territori ha evidenziato l’esigenza di intervenire con mezzi ulteriori ogni qual volta emerga la necessità di un’azione di sistematico ‘disturbo’ di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale”, dalle ‘piazze di spaccio’ all’accattonaggio, dai parcheggiatori abusivi allo spaccio di droga, ad ogni forma di abusivismo “come l’illecita occupazione di immobili pubblici e privati”.
“La norma demanda ai Comuni, con proprio regolamento, l’esercizio di tale facoltà, in chiave di prevenzione dei reati e di possibili turbative dell’ordine pubblico” ma, precisa la direttiva, “laddove” l’obiettivo della sicurezza “non sia già stato perseguito si può “giustificare il ricorso ai poteri di ordinanza, funzionali a potenziare l’azione di contrasto al radicamento di fenomenologie di illegalità e di degrado”. Il ministro dell’Interno fa riferimento espresso “all’ordine di allontanamento” e alle ‘zone rosse’, ovvero “al divieto di accesso” (come il Daspo urbano), che possono trovare applicazione non solo negli ambienti interni e pertinenziali insistenti nelle infrastrutture del trasporto pubblico, ma anche nei luoghi caratterizzati dalla presenza di istituti scolastici e universitari, siti archeologici, monumentali o di valenza culturale, luoghi di rilevante interesse turistico, nonché zone adibite a verde pubblico”. Il ruolo dei prefetti deve essere quello di “rimuovere una oggettiva criticità, concretamente manifestatasi, per il tempo ritenuto strettamente necessario alle esigenze rilevate”.
Anci a Salvini, non vogliamo essere commissariati da nessuno.
“I sindaci non sono distratti, affatto. Ed è curioso che il ministro Salvini, che in base all’accordo sottoscritto tra governo ed enti locali sulle linee guida in materia di sicurezza urbana, avrebbe dovuto affrontare il tema in conferenza Stato Città, a quel tavolo di confronto non si faccia vedere, e nel frattempo non perda occasione per far polemica con noi”. E’ quanto ha dichiarato Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari. “Vorrei – aggiunge – che il ministro considerasse i sindaci degli alleati, con i quali confrontarsi per arricchire il patrimonio di informazioni e di esperienze da cui dipendono le politiche di sicurezza urbana. Se ci avesse chiamati per affrontare seriamente il problema del degrado urbano nelle città gli avremmo detto che varare zone rosse non risolve il problema, lo sposta altrove. Noi sindaci amministriamo ogni giorno, tra mille difficoltà e non abbiamo bisogno di essere commissariati da nessuno”.
http://www.interno.gov.it/sites/default/files/direttiva_ministro_zone_rosse.pdf