Trentacinque chilometri di collina costellati da particolari olivi denominati Muraiolo, e perle architettoniche. Questa è la “Fascia Olivata” che tra i 300 e i 700 metri di altezza cinge i rilievi tra Spoleto e Assisi. La coltivazione di questi oliveti è sempre più spesso abbandonata. “Sparisce perche non c’è più un’economia – spiega Bernandino Sperandio, sindaco di Trevi, uno dei Comuni toccati dalla Fascia Olivata – La gente non ha più reddito dalla coltivazione degli olivi, perché l’olio si vende a basso costo rispetto alla sua qualità, altissima. Il prezzo, in pratica è rimasto quello del 1901”.
In Umbria, dal 1955, ben il 35 per cento del territorio coltivato a olivi è scomparso o abbandonato. E’ una perdita di valori, non solo economici, ma soprattutto ambientali e culturali.
Per difendere questi valori sei comuni – Spoleto, Trevi, Assisi, Spello, Foligno e Campello sul Clitunno – si sono riuniti per muoversi insieme su varie direttive. “Stiamo proseguendo su queste tre direzioni – prosegue il sindaco di Trevi – Una: l’iscrizione di questo paesaggio nel registro dei paesaggi rurali italiani con il Ministero dell’Agricolutra attraverso “le Città dell’Olio”, e siamo ormai in dirittura di arrivo. Poi abbiamo chiesto di essere iscritti nei paesaggi alimentari FAO, e già una delegazione internazionale ci ha visitato e ci ha incoraggiato ad andare avanti. E infine passeremo alla candidatura Unesco”.
Al centro della tutela degli olivi quindi non c’è l’olio, la “produzione” nel suo aspetto puramente economico, ma il paesaggio, ovvero”l’identità” culturale complessiva delle attività umane sul territorio. Una scelta non solo valoriale, ma anche di intelligenza politica, che ha permesso di raccogliere sulle iniziative di tutela il più ampio consenso possibile. “C’è chi dice che l’olio suo è più buono, che è più sano, di un altro… e si aprono dispute piuttosto complicate e complesse. Invece – aggiunge Sperandio – molte persone hanno capito che il paesaggio è un valore. Un valore che viene riconosciuto in tutto il mondo e quindi questo valore poi da senso e forza all’olio che viene prodotto qua”.
Se verranno premiati gli sforzi dei comuni, la Fascia Olivata Spoleto-Assisi sarà il primo territorio riconosciuto come Paesaggio alimentare FAO in Europa. Un patrimonio italiano da difendere. “Bisogna difenderlo perché è la nostra identità e la nostra realtà – conclude il sindaco – E bisogna fare in modo che questo paesaggio abbia la capacità di produrre economia”.