E’ online il nuovo sito istituzionale del Commissario Unico per la Depurazione: l’obiettivo è fornire, con un layout grafico completamente nuovo e un migliore impatto comunicativo, informazioni esaustive sugli agglomerati idrici oggetto delle quattro infrazioni comunitarie aperte nei confronti dell’Italia per violazione della direttiva sulle acque reflue.
“Fin dal nostro insediamento – spiega Stefano Vaccari, Subcommissario alla Depurazione con delega a questi temi – abbiamo messo in cima alle priorità la realizzazione di un nuovo sito, che potesse far comprendere in maniera quanto più semplice possibile la complessa sfida affidata al Commissario Maurizio Giugni e alla sua Struttura. Il prodotto di questo lavoro è un portale che, ritengo, sappia ‘parlare’ con chiarezza a istituzioni nazionali e comunitarie, a Regioni ed enti locali, ma anche a stakeholder e cittadini”.
Una cartina dell’Italia, visibile in homepage, racconta numeri alla mano e anche cromaticamente le Regioni maggiormente colpite dalle infrazioni: su tutte, con tonalità blu scuro, la Sicilia e la Calabria. Dalla home alle pagine interne, il portale si caratterizza per un consistente numero di dati presenti, che raccontano il lavoro fatto e quello da realizzarsi: i 75 agglomerati attualmente in condanna, l’importo di contratti stipulati e i lavori avviati, gli oltre 600 atti amministrativi prodotti, fino agli interventi terminati e agli abitanti equivalenti già “usciti” dalle infrazioni, ai soldi fin qui risparmiati. Centralità anche ai bandi e agli avvisi delle procedure che il Commissario, attraverso il lavoro di Sogesid e Invitalia nonché di altre strutture pubbliche con cui ha stipulato convenzioni, porta avanti quotidianamente negli agglomerati.
Nominata con DPCM dell’11 maggio scorso, la Struttura Commissariale si compone del Commissario Unico Maurizio Giugni e di due Subcommissari, Stefano Vaccari e Riccardo Costanza. Il suo compito è adeguare i sistemi di collettamento, fognatura e depurazione italiani ai provvedimenti della Corte di Giustizia europea, che ha condannato l’Italia in due casi: con la sentenza C-251/17, in sanzione pecuniaria, e con la C-85/13. Il Decreto Clima ha inoltre ampliato le responsabilità della Struttura alla gestione di due procedure in fase istruttoria (2014/2059 e 2017/2181), ampliando il numero degli interventi in carico al Commissario o per i quali quest’ultimo dovrà svolgere azione di coordinamento dei soggetti attuatori locali.
Vai al sito: www.commissariounicodepurazione.it