“Le norme sulla sanatoria degli illeciti edilizi, contenute nel Decreto terremoto, vanno cambiate. Non sbloccano la ricostruzione ma riaprono i termini del condono fino alla data del terremoto”. Legambiente e Anci Marche parlano chiaro: oggi, con il voto in aula, la Camera dei deputati modifichi quell’emendamento, approvato dal Senato e lasciato tale e quale dalla Commissione Ambiente della Camera. “Queste norme, infatti – spiegano le associazioni – non danno risposte ai casi reali che impediscono la ricostruzione privata ma creano un pericoloso precedente, per cui per ogni evento sismico o alluvionale si potranno riaprire i termini del condono edilizio del 2003”.
La proposta condivisa da Legambiente e Anci, e da numerose organizzazioni professionali, produttive e della società civile, permetterebbe, invece, di rispondere efficacemente alla maggioranza dei casi sbloccando realmente la ricostruzione senza riaprire i termini del condono del 2003. “Se la Camera oggi non modificherà le norme sulla sanatoria contenute nel decreto terremoto, il provvedimento risulterà praticamente inutile – denunciano – da un lato, perché sono pochi gli interventi che possono rientrare nella casistica prevista. E molto pericoloso, dall’altro, perché stabilirebbe un precedente: per la prima volta si potrebbero sanare abusi realizzati anche dopo il 2003 e fino alla data del terremoto. L’assurdità è che sono pochissimi gli interventi realizzati in questo arco di tempo nel territorio del Centro Italia, ed è evidente che chi ha scritto questo articolo probabilmente pensava a una sua applicazione in altri contesti a seguito di eventi sismici o alluvionali”.