Il relatore al dl Fisco, Silvio Lai (Pd), ha depositato un emendamento di 31 pagine in commissione Bilancio al Senato per rivedere parte dell’organizzazione dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. L’emendamento ha l’obiettivo di presentare le agenzie come uno strumento fiscale più moderno e collaborativo con i contribuenti attraverso una struttura più flessibile ed una maggiore autonomia.
Arriva, dunque, la riforma delle agenzie fiscali, Agenzia delle entrate e Agenzia delle dogane e dei monopoli, che ne ripristina l’autonomia gestionale e operativa. In particolare viene prolungata la durata degli organi delle agenzie, direttore e comitato di gestione, da tre a cinque anni, a partire dagli organi attuali. Per quanto riguarda i dirigenti si prevede un concorso pubblico.
Vengono riservati fino al 50% dei posti al personale con almeno dieci anni di anzianità nella terza area. Per rafforzare l’autonomia finanziaria è previsto che il finanziamento delle agenzie avvenga attraverso un unico capitolo di spesa per ciascuna agenzia. Nel dettaglio, vengono legati gli obiettivi ai risultati: sono riordinate e accorpate le norme che definiscono gli obiettivi delle agenzie esprimendoli in termini di risultati così da vincolare rispetto a essi la valutazione dell’operato delle agenzie.
Tra gli obiettivi viene inserita anche la prevenzione e l’incremento dell’adempimento spontaneo degli obblighi tributari. La più esatta definizione degli obiettivi è strettamente collegata con il nuovo meccanismo di rimozione del direttore e dei comitati di gestione. Inoltre, per garantire comportamenti omogenei da parte degli uffici nei confronti dei contribuenti, le agenzie regolano la ripartizione tra gli uffici centrali e periferici delle diverse attività di consulenza, assistenza, controllo e accertamento.