È positivo il primo bilancio dell’agevolazione per l’occupazione nelle regioni del Sud, che comporta la riduzione del 30% dei contributi versati dalle aziende per ciascun lavoratore. I numeri forniti dall’INPS rispetto ai primi 5 mesi di applicazione della norma – comunicati nell’Aula di Montecitorio dalla sottosegretaria Dalila Nesci, in risposta a una interpellanza urgente – indicano un risparmio per le imprese che operano nel Mezzogiorno pari a oltre un miliardo di euro.
Ecco i numeri nel dettaglio.
Ottobre 2020: 272.378 imprese beneficiarie per 1.766.244 lavoratori e un importo decontribuito di 218.589.922 euro.
Novembre 2020: 287.270 imprese beneficiarie per 1.847.764 lavoratori e un importo decontribuito di 235.320.656 euro.
Dicembre 2020: 288.934 imprese beneficiarie per 1.826.410 lavoratori e un importo decontribuito di 338.700.732 euro.
Gennaio 2021: 22.360 imprese beneficiarie per 107.763 lavoratori e un importo decontribuito di 11.235.154 euro.
Febbraio 2021: 226.334 imprese beneficiarie per 1.400.763 lavoratori e un importo decontribuito di 261.969.299 euro.
Il calo provvisorio che si è registrato nello scorso mese di gennaio – secondo le valutazioni effettuate dall’INPS – è dovuto al massivo ricorso nello stesso periodo da parte delle imprese agli ammortizzatori sociali, legati alla crisi pandemica. Il recupero immediato di febbraio, comunque, conferma l’interesse dei datori di lavoro che operano al Sud nei confronti dell’agevolazione. Se si esclude gennaio 2021, infatti, sono in media circa 270mila le imprese che hanno aderito ogni mese, per oltre 1,7 milioni di lavoratori.
Ulteriori dati, che saranno acquisiti nei prossimi mesi, potranno fornire elementi di valutazione ulteriore sulla stabilità occupazionale e sulla ricaduta sostanziale sull’economia del territorio, ma queste prime indicazioni fanno già ben sperare.
Si ricorda che l’Unione Europea ha autorizzato la misura di decontribuzione per l’intero anno 2021, mentre è già avviato il confronto tra il governo italiano e Bruxelles per estenderla fino al 2029, così come previsto dall’ultima Legge di Bilancio.
Recentemente, il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, ha segnalato il rischio (già in alcuni casi concretizzato) che le agenzie di somministrazione con sede nel Mezzogiorno potessero usufruire dell’agevolazione anche per i lavoratori che operano nelle altre regioni. Il Ministero del Lavoro ha accolto favorevolmente l’istanza presentata da Carfagna e l’INPS ha pubblicato una circolare integrativa, che chiarisce come la decontribuzione sia applicabile solo per i lavoratori impiegati effettivamente al Sud.