“I dati ci dicono che gli atti intimidatori nei confronti di sindaci e amministratori locali sono in calo, almeno secondo le denunce. Quello che mi chiedo è quanti reati non vengono denunciati, basta solo pensare che in sette Comuni non si è ancora riusciti a formare una giunta perché nessuno si è presentato per concorrere a fare il sindaco”. Questo il commento del presidente dell’Anci, Antonio Decaro, durante la conferenza al termine dell’incontro al Viminale con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per l’insediamento dell’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. Decaro ha poi precisato che dai dati in possesso dell’Osservatorio emerge che oltre al calo delle denunce risulta un fenomeno ormai distribuito in tutto il Paese.
“Abbiamo chiesto oggi al ministro di capire se c’è la possibilità – ha poi spiegato ai giornalisti – di introdurre delle norme, una per costituire un piccolo fondo per il risarcimento nei confronti degli amministratori locali che magari perdono la casa o l’automobile, perché gli atti molte volte consistono nel dare fuoco ad auto e abitazione. La seconda richiesta è quella – ha aggiunto Decaro – di rafforzare l’articolo 143 del Testo Unico sugli enti locali estendendo il periodo di incandidabilità nei comuni sciolti per mafia, che oggi è limitato al primo turno elettorale, anche al secondo turno elettorale, e prevedere inoltre l’istituzione di una stazione pubblica appaltante per i Comuni che sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose”.