I dirigenti e i lavoratori della PA sono stati tra i protagonisti della lotta al Covid, decisivi nell’evitare che lockdown e restrizioni diventassero una specie di black hole. Il quadro emerge dall’Instant Report Censis Cida sul valore dei manager per tornare a crescere nel benessere della PA del futuro. Infermieri, medici, forze dell’ordine, sono stati tra gli eroi più celebrati del periodo più cupo e drammatico dell’emergenza; insegnanti e presidi hanno mostrato una tenacia inattesa, gestendo Dad, banchi con le rotelle, mascherine, aperture e chiusure. Ma anche gli operatori ecologici e altre figure di lavori più umili, sono stati sulla linea del fronte, pronti a garantire quei servizi essenziali senza i quali il lockdown, sarebbe diventata un’ecatombe, per non parlare degli impiegati e dirigenti di alcuni dipartimenti ministeriali ed enti pubblici e para pubblici che, alle prese con lo smartworking, tra figli da accudire e spazi abitativi poco consoni, hanno garantito che i ristori e le misure essenziali del periodo emergenziale potessero procedere a passo spedito.
Ora però guardiamo al prossimo futuro, perché dalla performance della PA dipenderà l’esito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), vale a dire di un investimento colossale per modernizzare strutturalmente il paese, e a questo punto è ora di mettere in moto una PA che ha già dimostrato di essere efficiente e ormai apprezzata. Ma l’ impatto del passato e degli esiti poco felici della programmazione dei fondi strutturali Ue e delle esperienze di utilizzo delle risorse pubbliche impone come priorità un salto di qualità della PA. Se si vorrà spendere tutto e meglio, oltre alla capacità progettuale, ci vorrà una straordinaria e intenzionale valorizzazione di competenze e capacità manageriali per implementare e portare a buon fine l’uso dei fondi.
Occorre evidenziare da subito, a cominciare da gestione e implementazione del PNRR, il beneficio per l’economia e la società italiana della scelta di dare più spazio alla managerialità, intesa come competenze e capacità in grado di far operare strutture complesse in modo efficiente ed efficace per raggiungere i risultati attesi. Competenze e capacità di figure professionali che, se presenti nei ranghi della PA, vanno valorizzate e messe nelle condizioni di operare al meglio, mentre se non presenti vanno reclutate e rese operative.
Pertanto alcuni punti diventano essenziali: una PA efficiente è presupposto necessario per il successo del PNRR e il rilancio del paese; la valorizzazione di figure e culture manageriali è condizione imprescindibile perché la PA sia all’altezza della sfida; la managerialità è per gli italiani un valore, un intreccio di competenze e capacità che aiuta a far funzionare i sistemi complessi a vantaggio di utenti, cittadini e comunità. Da anni la PA è inchiodata alla rappresentazione della commedia all’italiana rilanciata recentemente, in grande stile e con un enorme successo da Checco Zalone e dal suo elogio del posto fisso. Vince ancora l’idea di una PA dai cartellini timbrati in serie, cui non corrisponderebbe lavoro, anche se la realtà di oggi racconta ben altro.
Anche sulla PA è tempo di ripensare le politiche e le scelte fatte dell’ultimo decennio, un universo di 3 milioni e mezzo di persone non può che essere eterogeneo, fatto di esperienze, capacità, modelli organizzativi e soprattutto di umanità differenziate, cosa che dovrebbe consigliare cautela in ogni approccio e capacità di analisi e discernimento. Adesso, solo l’efficienza operativa della PA consentirà di tenere il passo atteso nell’erogazione e nell’ulizzo dei fondi del Next Generation Eu e, al contempo, di avere la certezza che i soldi saranno utilizzati per le ragioni e le finalità per le quali sono concessi.