Mentre il Parlamento europeo procede verso il divieto alla plastica monouso, con l’iter formale che si concluderà alla fine aprile, fa eco la notizia del capodoglio arenato a Cala Romantica, una piccola insenatura vicino a Porto Cervo, ritrovato alcuni giorni fa con ben ventidue chili di plastica nelle viscere. Dopo la Cina, l’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo che riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500.000 tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e 130.000 tonnellate di microplastiche.
Alle cinque “isole di plastica” oceaniche (due nel Pacifico, due nell’Atlantico e una nell’Oceano Indiano) in cui si accumula la maggioranza dei rifiuti di plastica, si aggiunge il Mar Mediterraneo, classificato come la sesta grande area di “raccolta” di polimeri sintetici al mondo. In questo mare, che rappresenta solo l’1% delle acque del globo, si concentra il 7% della microplastica mondiale.
Il Parlamento europeo pone così un freno ad un problema sempre più importante mettendo al bando cannucce, posate e stoviglie in plastica, cotton-fioc, bastoncini e contenitori di polistirolo che, a breve, saranno vietati. Ma non è tutto. Anche le bottiglie di plastica, infatti, dovranno essere raccolte in modo differenziato e riciclate al 90% entro 2025. I contenitori per bevande dovranno poi essere prodotti con plastiche recuperate per almeno il 35% del loro peso ed essere completamente riciclabili; tra l’altro, le chiusure dovranno risultare vincolati all’imballo, proprio al fine di ridurne la dispersione.
“Accolgo con estrema soddisfazione l’esito della votazione di Strasburgo. In questo modo anche l’Italia compie un passo in avanti per portare a casa la Salva Mare – ha sottolineato il ministro -. Adesso è nostro compito valutare con attenzione i parametri imposti dalla Direttiva europea e applicarla nel più breve tempo possibile. La plastica monouso è dannosa, va abolita e messa al bando senza esitazione”.
La direttiva votata il 27 marzo dal Parlamento europeo, entrerà in vigore a partire dal 2021. Su questo sfondo, gli Stati membri dovranno sensibilizzare al meglio i consumatori rispetto all’incidenza negativa della dispersione nell’ambiente in riferimento ai diversi prodotti banditi. La direttiva sui prodotti di plastica monouso del Parlamento europeo è un elemento essenziale del piano d’azione della Commissione per l’economia circolare, poichè stimola la produzione e l’uso di alternative sostenibili per evitare l’aumento dei rifiuti marini.