Presentata la nuova campagna di Legambiente e la webapp pensata per far conoscere ai cittadini, alle Amministrazioni e ai costruttori un nuovo modello di progettazione degli spazi abitativi dove efficientamento energetico e condivisione diventano un denominatore comune. Innovazione ambientale e sharing economy, ma anche agevolazioni fiscali e vantaggi ambientali sono i punti chiave del “Civico 5.0, un altro modo di vivere il condominio”, la nuova campagna di studio e informazione dell’Associazione ambientalista dedicata ad un nuovo modello dell’abitare, che abbatta i costi guardando alla condivisione e alla sostenibilità dei progetti.
Nel nostro Paese l’82% degli edifici è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa in materia di efficienza energetica. Strutture vecchie che necessitano di interventi: gli edifici residenziali in mediocre o pessimo stato di conservazione sono pari al 16,8% del totale. Nel 2017 Legambiente ha realizzato un’indagine termografica su dieci palazzi condominiali di Roma, Napoli e Potenza costruiti nel dopoguerra e in anni più recenti. Su gran parte di questi immobili, i problemi sono evidenti e comuni: dispersioni termiche da solai, pilastri, infissi e dalle pareti perimetrali da cui molto spesso è visibile l’impronta rilasciata dal calorifero. Alle case “colabrodo”, si affianca il problema dei costi che gravano sulle famiglie italiane: la spesa energetica è una voce rilevante per le famiglie, ed è pari a 2.689 euro anno (521 euro per l’energia elettrica, 1.024 euro annui per la produzione di acqua calda sanitaria, cucina e riscaldamento, 1.144 euro per la mobilità). Un costo che, invece, si otrebbe facilmente ridurre anche grazie agli incentivi ecobonus e sismabonus che consentono di detrarre le spese.
“Sono oltre 20 milioni gli italiani – ha detto la responsabile Energia di Legambiente, Katiuscia Eroe – che vivono in condomini poco efficienti dal punto di vista energetico, veri e propri complessi energivori che sprecano moltissima forza termica per riscaldare le abitazioni. Per questo abbiamo pensato alla campagna ad hoc ‘Civico 5.0’ proprio per rendere consapevoli le famiglie del loro peso energetico e delle opportunità legate agli incentivi, previsti per i prossimi quattro anni, per migliorare la qualità della vita, e allo stesso tempo sensibilizzare amministratori e progettisti rilanciando una nuova idea di condominio più ecosostenibile, solidale e aperto alla condivisione. Per questa ragione il 17 aprile lanceremo anche l’iniziativa dei ‘Condomini Aperti’, una giornata di festa in tutta la Penisola con tanti eventi per ricordare che i condomini devono essere dei luoghi di socialità”.
Diverse le misure pensate e tra queste in particolare l’ecobonus, con il quale per le famiglie sarà possibile cedere il credito alle imprese che realizzino l’intervento o alle banche. Una modalità che consenta anche alle persone con limitate possibilità di spesa di realizzare questi interventi che, di fatto, ampliano le possibilità di rinnovare il patrimonio edilizio italiano con benefici in termini di vivibilità, di salubrità dell’aria e di risparmio economico. Questo potrebbe permettere l’apertura di moltissimi cantieri in tutta la Penisola, rilanciando il settore delle costruzioni e creando un beneficio l’ambiente. Già oggi si stimano in oltre 300mila ogni anno gli occupati legati alle detrazioni fiscali nei singoli edifici; con l’ecobonus questi numeri potranno crescere significativamente perché la riqualificazione energetica dei condomini è un tipo di intervento ad alto tasso di lavoro aggiunto.
E Legambiente porta due esempi di buone pratiche legate a condomini che credono nella condivisione rendendo i palazzi a più abitazioni luoghi realmente accoglienti. Da Milano arriva il caso studio del condominio green di San Gregorio costruito ad inizio del ‘900, con 49 abitazioni complessive: un virtuoso esempio di di sharing economy condominiale. Qui la raccolta oli esausti, pile, raee e farmaci scaduti, orti urbani in cortile sono solo alcuni dei servizi messi a disposizione per l’innovativa realtà condominiale. Sempre nel capoluogo lombardo vi è poi il progetto del Villaggio Barona che ha sperimentato nuove soluzioni in tema di housing sociale, riuscendo nella riqualificazione di un’area urbana degradata e rafforzando nelle persone il senso di appartenenza a una comunità di quartiere.