L’Associazione ambientalista ha presentato le sue idee in materia di mobilità e di trasporto, per dare una svolta decisiva ad un settore così importante in vista della prossima legge di Bilancio. “Accelerare il cambiamento nella mobilità è decisivo nella battaglia del clima – ha detto il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini –. Per questo chiediamo al nuovo governo di essere coerente con gli impegni presi in queste settimane e di dare subito un segnale chiaro ai cittadini, ai Sindaci e al sistema delle imprese. I provvedimenti che verranno approvati nei prossimi mesi, dal decreto Clima alla legge di Bilancio, dovranno definire la traiettoria delle scelte indispensabili a rilanciare il trasporto pubblico nel nostro Paese, a rendere sempre più competitiva la mobilità elettrica, a superare le barriere che ancora oggi incontra la micro-mobilità a emissioni zero nel circolare all’interno delle città”.
“Anche l’anno scorso abbiamo presentato le nostre proposte alla legge di Bilancio in materia di mobilità e trasporto – ha spiegato il responsabile mobilità e stili di vita di Legambiente Andrea Poggio – ottenendo dei primi risultati, tra cui il bonus-malus auto e moto elettriche, gli incentivi per le ricariche private e la sperimentazione sulla micro-mobilità elettrica. Ora dobbiamo andare avanti, e per questo presentiamo 10 proposte per accelerare la transizione a partire dalla legge di Bilancio, e in parallelo chiediamo anche di correggere il tiro su alcuni provvedimenti. Sulla micro-mobilità elettrica chiediamo al Ministero dei trasporti di semplificare gli adempimenti comunali equiparando le norme alle bici e definendo in modo univoco aree e modalità di circolazione, sino alla regolamentazione definitiva nel codice della strada. Oggi – ha aggiunto – solo una quindicina di città sono riuscite a regolamentare la sperimentazioni, in tutti gli altri comuni è il far west e alcuni cittadini che giravano con i monopattini elettrici hanno avuto multe di migliaia di euro”.
Tra le diverse proposte, il fatto che rientri tra i compiti dello Stato assicurare l’accesso ai servizi e ai mezzi utili alla mobilità, efficienti, economici, sicuri e possibilmente ad emissioni zero o quasi. Tra i dieci punti anche che nei trasferimenti delle risorse statali ai Comuni vengano privilegiati i piani (ad esempio Pums, Paes) con obiettivi sfidanti, basse emissioni, elettrificazione del trasporto, quartieri “car free” e ridisegno dello spazio pubblico. I trasferimenti potrebbero essere vincolati a obiettivi di sostenibilità. La spesa stimata è di 60 milioni di euro in più all’anno, da coprire con un piccolo aumento delle accise sul gasolio.