Ancora Pop Art. Si continua a parlare di pop art perché è un onda lunga ancora da esplorare ed in grado di garantire nuove emozioni. Questa volta è Pordenone ad ospitare la mostra “Il mito del Pop. Percorsi italiani” presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato. L’esposizione è promossa ed organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone, in collaborazione con l’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia.
Fino ad ottobre, infatti, sarà possibile visitare e prendere conoscenza della scuola italiana della Pop Art. Una settantina di opere rappresentative di una ventina di artisti che per decenni hanno intrapreso la via del fenomeno artistico d’oltreoceano. Alcune di queste opere è la prima che vengono esposte in uno spazio espositivo.
Il progetto di questa mostra, curata da Silvia Pegoraro, è volto a distinguere la peculiarità della scuola italiana evidenziandone la differenza con quella americana.
La prima evidente discrepanza risiede nella presenza del tratto distintivo di una manualità artistica della scuola italiana che non è presente, invece, in quella americana. Negli States è presente, altresì, una tecnica di base industriale dove, poi, si interviene per lavorare il prodotto. Tradotto, da una parte le immagini della comunicazione di massa e dell’altra, invece, opere che iniziano da una base culturale. Questo percorso espositivo è importante perché evidenzia che la pop art italiana non è mai stata una scopiazzatura di quella americana; che vi è sempre stata, invece, una vitalità ed un’anima che a Pordenone la si può quasi respirare.
Tra l’altro, in questi ultimi tempi, negli Stati Uniti la scuola italiana sta vivendo un periodo di grande splendore dove le opere vengono battute alle aste a cifre sempre più alte, mettendola in mostra come non mai. La scuola italiana è oggi una delle più quotate al mondo proprio per quella peculiarità di cui abbiamo accennato.
In mostra il visitatore può trovare la scuola romana, quella con Mimmo Rotella, Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano, legati alla scuola di Piazza del Popolo; e quella milanese, cresciuta attorno allo studio Marconi, con Schifano, Valerio Adami, Emilio Tadini, Lucio Del Pezzo ed Enrico Baj, artisti più orientati all’Europa che all’America. Infine, proprio ad un artista di Pordenone, Ettore Innocente, uno dei più originali della pop art italiana, è dedicata l’esposizione nel trentennale della sua morte.