Dopo il passaggio di Sappada (ex Belluno) al Friuli, nuova provincia Udine, potrebbe non arrestarsi “l’emorragia” di comuni veneti che aspirano ormai da anni a cambiare regione e capoluogo di provincia. La vicenda geopolitica del piccolo centro montano adiacente alle Dolomiti, che ha avuto
il suo epilogo a seguito del referendum indetto nel 2008 e all’approvazione in Senato in questo novembre 2017, ha aperto nuove questioni e provocato polemiche, soprattutto nelle calde stanze settentrionali della Lega.
In effetti, come ha sottolineato il governatore del Veneto Luca Zaia, non è un caso che decine di altri comuni – non solo veneti – si siano attivati per variare le loro province e le regioni di appartenenza per passare ad altre a statuto speciale. E’ ovvio : fare capo al Trentino Alto Adige o al Friuli piuttosto che alla Lombardia (per fare un esempio) comporterebbe tutta una serie di opportunità e vantaggi di non poco conto, soprattutto a livello di tutele, risorse e risparmi. Ed è probabilmente il cambio di scenario fiscale – più che quello storico-culturale – il motivo che sta inducendo decine di amministrazioni provinciali venete a trasformarsi in enti a statuto speciale sotto l’egida di Trentino e Friuli. La polemica, che ha investito alcuni rappresentanti leghisti locali, rischia di protrarsi proprio perché i comuni che hanno espressamente avviato le pratiche per cambiare capoluogo di riferimento sono molte decine, la stragrande maggioranza dei quali desiderosi di riunirsi a quelli friulani o trentini. Ed è in tal senso che Zaia preme affinché il Veneto venga trasformato in una ragione a statuto speciale. Sulle eccezioni mosse c’è una incongruenza di fondo, e Zaia lo sa: queste variazioni amministrative sono contemplate nell’articolo 132 della Costituzione, ovvero quello su cui lo stesso Senato ha votato perché Sappada entrasse a far parte della giurisdizione del Friuli.
Se l’iter sarà analogo, il Veneto perderà le competenze su molti comuni, alcuni dei quali di una certa rilevanza. Tra quelli che aspirano all’annessione al Friuli o al Trentino ci sono infatti diverse comunità dell’Altopiano di Asiago (20.000 abitanti), di Feltre (18.000), di Cesiomaggiore (5000) e molte altre sparse presso il territorio di confine. Si tratterebbe di migliaia di Km quadrati, che renderebbero una delle regioni italiane più importanti (e produttive) un pochino più piccola.