Il mix Covid-19+Lockdown sta determinando un pesante impatto sul reddito e sulle condizioni di vita delle famiglie italiane. Lo dimostrano i dati rilevati da un’indagine curata per Facile.it da mUp Research e Norstat su un campione rappresentativo della popolazione nazionale. Il 58,6% di chi ha risposto al questionario, pari a 10.800.000 famiglie, ha dichiarato di aver subito una riduzione media complessiva stimata pari a circa il 60% delle entrate. Nello specifico il 12,1% degli intervistati, equivalenti a circa 2.223.000 famiglie, ha dichiarato di aver visto sparire più del 50% del reddito familiare e il 6,4% (1.179.000 famiglie) ha addirittura ammesso di aver perso il 100% delle entrate. Analizzando poi le percentuali a livello territoriale emerge, secondo i ricercatori, che il calo dei redditi ha colpito tutto il Paese, ma al Sud e nelle Isole è stato più forte. In quest’area ha dichiarato di aver perso il 100% degli introiti economici della famiglia il 7,5% dei rispondenti, mentre ha avvertito una riduzione superiore a oltre la metà delle entrate di casa il 12,7% di chi ha partecipato all’indagine. Complessivamente, il calo dei redditi ha messo in crisi molti italiani: a livello nazionale, un rispondente su 5 (19,4%), pari a circa 3.586.000 famiglie, ha dichiarato di trovarsi già oggi in una situazione di difficoltà economica, mentre il 38,7% dei rispondenti, vale a dire 7.148.000 famiglie, pur dichiarando di non essere in questo momento in difficoltà, ritiene di potervisi trovare a breve se la situazione non migliorerà.
Ancora una volta, la situazione sembra essere più difficile al Meridione, dove le famiglie che hanno dichiarato di essere già oggi in difficoltà economica corrispondono al 23%; condizione altrettanto difficile anche tra i nuclei con figli minorenni (23,8%) e in quelli monoreddito (25%). Vivono soprattutto al Nord Ovest, invece, gli italiani che hanno dichiarato di potersi trovare a breve in difficoltà (45,4%). Che succede, poi, alle diverse categorie professionali? Secondo l’indagine, la crisi ha colpito più duramente in questa fase le famiglie di liberi professionisti, piccoli e medi imprenditori e lavoratori autonomi. Il 23,6% di loro ha detto di aver ridotto di oltre il 50% il reddito familiare e il 12,1% ha addirittura dichiarato di avere perso tutte le entrate economiche. La percentuale di chi, tra queste tipologie di lavoratori, ha visto sparire l’intero reddito è doppia rispetto alla media nazionale (6,4%) e tripla se confrontata con quella di chi è assunto con un contratto da dipendente (3,8%). Quasi un autonomo su 4 (23%) ha dichiarato, inoltre, di essere già oggi in difficoltà economica e addirittura più di uno su 2 (52%) ha ammesso di poterlo essere a breve se le cose non miglioreranno (a fronte di una media nazionale pari al 38,7%).
Di particolare interesse, infine, la percezione da parte degli italiani delle misure adottate dal Governo, rilevata dalla ricerca. Per gestire la situazione di difficoltà, 2.400.000 famiglie (13,1%) hanno dichiarato di aver fatto ricorso a una o più misure introdotte dai decreti del Governo. Quello più utilizzato è risultato essere il bonus da 600 euro per autonomi e partite Iva (48,7% di chi ha fatto uso di aiuti governativi), seguito dal prolungamento della validità della polizza Rc auto o moto e del rinvio dell’obbligo di revisione (13,2%). Al Terzo posto la possibilità di sospendere le rate del mutuo (9,8%). Alla domanda “indichi i tre interventi che ritiene più utili” – posta alla fine del questionario – al primo posto si è posizionato, con il 52,8% delle preferenze, il divieto di licenziamento e l’ampliamento della cassa integrazione, seguito dal bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva (47,5) e dalla possibilità di sospendere le rate del mutuo (39,2%). Al quarto posto si è collocato il fondo di garanzia per i prestiti alle imprese (29,7%).