“Affrontare i mutamenti climatici significa non solo fronteggiare un pericolo e rispettare gli impegni presi a livello internazionale, ma anche cogliere una grande opportunità. Quando parliamo della questione clima parliamo infatti anche di una nuova economia, basata sulle fonti rinnovabili, sul risparmio energetico, sul riciclo dei materiali, sulla mobilità sostenibile. Sull’utilizzo della fonte più pulita e rinnovabile che c’è: l’intelligenza umana. Come dimostrano i dati di GreenItaly 2016, il settimo rapporto sulla green economy tricolore di Symbola e Unioncamere, l’Italia ha energie e talenti da mettere in campo per vincere questa sfida. Un patrimonio con cui può contribuire alla COP22 di Marrakech, appuntamento determinante per dare gambe all’Accordo di Parigi, divenuto ancor più importante all’indomani dell’elezione di Trump, che ha pubblicamente definito il climate change una ‘costosa bufala’ e ha presentato le politiche ambientali come nemiche dello sviluppo economico e dell’occupazione. Sarà infatti la prima occasione per verificare l’effetto delle elezioni sul ruolo degli Usa nella lotta al cambiamento climatico e per testare la determinazione dell’Europa a proseguire su questa strada e a mantenere la sua storica leadership in questa sfida.”
Lo ha affermato Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, che è a Marrakech con la delegazione parlamentare italiana per seguire i lavori della COP22. “Sulla frontiera avanzata della green economy e della sostenibilità – prosegue Realacci – l’Italia vanta primati importanti a livello internazionale. Siamo primi in Europa nel riciclo industriale: recuperiamo 47 milioni di tonnellate di materia, mentre la Germania, che ha un’economia più grande, ne recupera 43. Questo ci consente un risparmio di energia primaria di oltre 17 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di evitare circa 60 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Le politiche green sono anche una risposta alla crisi. Dal 2010, oltre 385mila imprese hanno puntato sulla sostenibilità in funzione anticrisi. E hanno vinto: nella manifattura, il 46% di chi investe green esporta, contro il 27,7% di chi non investe. Questo ha ricadute positive anche sul mondo del lavoro: hanno a che a fare con l’ambiente il 44,5% dei nuovi posti di lavoro prodotti quest’anno. Nel nostro Paese, a giugno di quest’anno la quota di produzione di energia elettrica da rinnovabili ha superato quella da fonti fossili. E l’Italia vanta il record mondiale, tra i paesi industrializzati, nella quota di fotovoltaico (8%) nel mix elettrico nazionale. È un capitale da investire nel futuro e da mettere a disposizione anche degli altri paesi e del mondo, riunito a Marrakech per la COP22, per vincere la sfida del clima. Uno dei nostri contributi per un futuro migliore”.