Un rapporto presentato alla Conferenza Nazionale sul clima da Italy for Climate, l’iniziativa promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da un gruppo di imprese, ha evidenziato come l’Italia, nonostante sia esposta ai danni del cambiamento climatico, abbia rallentato sulla strada della decarbonizzazione. Dopo un decennio di buone performance, in seguito la riduzione è stata solo dell ‘1,6%. Per indirizzare i finanziamenti “green” del Recovery plan al taglio del 55% delle emissioni di gas serra al 2030, è disponibile una road map con 40 misure green in 7 settori economici (industria, trasporti, residenziale, terziario, agricoltura, gestione dei rifiuti, generazione elettrica) .
Fra gli interventi indicati nell’Italy Climate report 2020 da apportare ci sarà la necessità di raddoppiare la produzione di fonti rinnovabili migliorando l’efficienza energetica, che darà la possibilità di conseguire nel 2030 una riduzione dei consumi energetici del 43%. Ma questo non sarà sufficiente se non si metteranno in campo azioni per tagliare del 25-30% anche le emissioni non energetiche, non derivanti cioè dall’utilizzo energetico dei combustibili fossili, prodotte dai processi industriali, dall’agricoltura e dalla gestione dei rifiuti.
Il rapporto propone sei tipologie di interventi trasversali: introduzione di un sistema di carbon pricing; il passaggio da un modello lineare a uno circolare e rigenerativo; forte accelerazione nella ricerca e sviluppo e nella diffusione di soluzioni innovative; semplificazione e razionalizzazione delle procedure e degli iter autorizzativi; promozione della cultura della transizione.
Il ministro dell’Ambiente Costa in un videomessaggio ha osservato che “la roadmap climatica per l’Italia è un percorso da costruire insieme e dobbiamo aiutare le aziende in un momento di transizione, attraverso il Recovery Plan, a trasformare la funzione produttiva in modo che possano camminare sulle loro gambe”.
Il sottosegretario Fraccaro nel corso del webinar ha aggiunto che per contrastare il cambiamento climatico “è necessario cambiare paradigma ripartendo dalle infrastrutture e dalle grandi reti dell’energia e il Ministro Boccia ha aggiunto che ” in Parlamento sarà approvato il primo provvedimento in direzione Recovery fund.”. L’incontro è stato concluso dal presidente del Gse, Francesco Vetrò con l’augurio che “in un contesto post pandemico, le direttrici dello sviluppo sostenibile e dell’innovazione possano costituire un volano eccezionale per la ripresa economica”.