Al malfunzionamento delle amministrazioni pubbliche si può rimediare, e il ‘whistleblowing’ può essere un utile alleato. Una parola che letteralmente significa ‘soffiare nel fischietto’ e deriva dall’inglese ‘to blow the whistle’, con chiaro riferimento all’azione dell’arbitro nel segnalare un fallo o a quella di un poliziotto che tenta di fermare un’azione illegale. Dal 2014 anche la legge italiana ha fornito i dipendenti pubblici di questo strumento, mutuato dai Paesi anglosassoni, che permette di prevenire la corruzione, segnalando qualsiasi tipo di disfunzione, di irregolarità e anche di illegalità all’interno delle amministrazioni. Nasce così la figura del whistleblower.
E mentre il Senato ha approvato il disegno di legge sul Whistleblowing, in difesa di chi denuncia reati all’interno della pubblica amministrazione e sul luogo di lavoro, la relatrice Francesca Businarolo ha annunciato ieri che il provvedimento la prossima settimana approderà alla Camera in terza lettura.
In questo contesto il Liceo artistico statale ‘Giorgio de Chirico’ di Torre Annunziata nel napoletano, il liceo Classico Linguistico e Coreutico ‘R. Settimo’ di Caltanissetta e l’istituto superiore ‘Negrelli- Forcellini’ di Feltre, in provincia di Belluno sono le tre scuole vincitrici – rispettivamente per la categoria multimediale, fotografia e testuale – del concorso rivolto alle scuole secondarie di secondo grado ‘Whistleblower: un esempio di cittadinanza attiva e responsabile’, promosso dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac). Gli studenti sono stati premiati al liceo classico ‘Pilo Albertelli’ di Roma alla presenza della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e del presidente dell’Anac Raffaele Cantone.
I lavori, presentati dai ragazzi nel corso della mattinata, sono stati il frutto di un percorso sperimentale di progettazione partecipata che ha coinvolto gli studenti di quattro istituti italiani, che hanno contribuito alla stesura del regolamento del concorso destinato alle scuole di tutto il territorio nazionale, a seguito degli incontri di formazione con la professoressa Nicoletta Parini (Consiglio Anac). Obiettivo del concorso, sensibilizzare i giovani sui temi della legalità, della corresponsabilità e della figura del whistleblower, cioè di colui che segnala alle autorità competenti atti illeciti o di corruzione, e trovare il corrispettivo italiano di questo termine anglosassone.
“Ringrazio la ministra Fedeli e il presidente Cantone per aver dato la possibilità alle scuole di lavorare su questi temi- ha dichiarato in apertura il dirigente scolastico del liceo romano Antonietta Corea-. Solo affrontandoli possiamo costruire una società civile migliore, partendo dalle regole più basilari della quotidianità che ci aiutano a vivere meglio, grazie al contributo di voi giovani, che siete il nostro futuro e il nostro presente”.
Gli studenti sono stati chiamati a realizzare in prima persona elaborati multimediali, testuali e fotografici, per riflettere su cosa significa fare ‘la scelta giusta’ di fronte a piccoli o grandi episodi di illegalità o corruzione, che possono riguardarli più o meno da vicino.
Al termine della cerimonia di premiazione Fedeli e Cantone hanno siglato una nota congiunta per invitare le istituzioni scolastiche a promuovere o partecipare, nella settimana dall’11 al 15 dicembre, a iniziative dedicate a questi temi in occasione della Giornata Internazionale contro la Corruzione, che si celebrerà in tutto il mondo il prossimo 9 dicembre. Con la nota Miur e Anac hanno anche indetto la seconda edizione del concorso di idee per le scuole ‘Whistleblower: un esempio di cittadinanza attiva e responsabile’.
“Andremo avanti a dare valore positivo a chi denuncia, dobbiamo rompere il fatto che chi si assume la responsabilità civica di denunciare sia visto come un diverso, come una minoranza. Dobbiamo fare in modo che diventi maggioranza che sia riconosciuta come un punto positivo, e non siano costretti in una vita troppo isolata. Dobbiamo avere la capacità di far cambiare il racconto, la percezione che in questo Paese si ha della corruzione”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in chiusura della cerimonia di premiazione del concorso ‘Whistleblower: un esempio di cittadinanza attiva e responsabile’.
“Quello che abbiamo visto qui è importante perché rappresenta quello che si sta facendo nell’amministrazione pubblica- ha proseguito Fedeli- Avere una figura responsabile dentro le amministrazioni pubbliche per la trasparenza e la prevenzione di ogni corruzione è molto di più di una cultura, è una pratica della legalità e la legalità è precondizione di cittadinanza attiva e democratica”.
E sui lavori degli studenti vincitori del concorso ha aggiunto: “Mi ha positivamente colpita il fatto che i ragazzi abbiano vissuto in prima persona cosa significa essere capaci di fare la scelta giusta nella difficoltà di una situazione di contesto, ma anche di rapporti umani, di amicizia. Essere rifiutati da un gruppo è una delle situazioni più diffuse nelle scuole in una fascia d’età in cui si ha bisogno di rapporti di solidarietà e amicizia. Fare la scelta giusta di fronte alla piccola o grande illegalità o alla piccola o grande corruzione significa capovolgere quello che nell’opinione pubblica viene visto come ‘un atto da spioni’. Denunciare qualsiasi tipo di violenza psicologica o fisica- ha concluso- è un atto di responsabilità e straordinaria civiltà, che non fa subire ciò che è ingiusto o sbagliato”.
“La corruzione non è un reato che può essere commesso dai ragazzi, che potrebbero sentirlo come un tema lontano. Però è fondamentale fargli capire le conseguenze che loro pagano per l’esistenza di questo male endemico del nostro Paese, in tema di fuga di cervelli, di ricerca di occupazione, di difficoltà di imporre il criterio della meritocrazia, perché il merito è l’unica speranza per cambiare le cose e siamo noi a dover dare per primi l’esempio, provando a coinvolgerli in tematiche lontane”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, nel corso della cerimonia di premiazione del concorso per le scuole ‘Whistleblower: un esempio di cittadinanza attiva e responsabile’.
“Anche i grandi quando devono denunciare nel loro ambiente hanno gli stessi problemi dei ragazzi- ha aggiunto Cantone- È importante provare a sapere prima di entrare nel mondo dei grandi, che il mondo dei grandi ha problemi maggiori, di cui voi ragazzi provate le conseguenze. Le cose le abbiamo rovinate noi ed è nostro principale compito cambiarle, ma abbiamo bisogno dell’entusiasmo e della fantasia che viene da voi, dobbiamo fare la nostra parte senza delegare niente a nessuno e senza pensare che dovete risolvere voi le cose”.
E sul concorso ha sottolineato: “Io sono convinto da sempre della necessità di provare a coinvolgere i ragazzi, facendoli sentire i protagonisti di un’attività, non facendo l’ennesima lezioncina, ma stimolando la loro parte migliore. È importante provare a discutere con i ragazzi e questo concorso per l’individuazione del nome del whistleblower è un tentativo di stimolare la loro capacità di immedesimarsi nella scelta, nel fare la cosa giusta in un momento in cui può costare. In molti contesti fare la cosa giusta è molto difficile. E’ bello che in questo momento tre scuole si vedano a Roma per discutere di questi temi e per dare un premio che serve per dimostrare che noi crediamo nel lavoro che fanno. Abbiamo bisogno del vostro entusiasmo per continuare a crederci. Vogliamo proseguire con questo concorso- ha concluso- perché crediamo che bisogna continuare a parlare ai ragazzi di corruzione, che sembra un tema da adulti”.