Il Mise si affretta a fugare le recenti polemiche sull’esenzione fiscale per gli abitanti dei Comuni terremotati, rassicurando i Sindaci. A lanciare l’allarme era stato Aleandro Petrucci, Primo cittadino di Arquata e di Pescara del Tronto, che aveva tuonato: “Prima le macerie, che non si è mosso un sasso per mesi. Poi le casette, che non arrivavano mai. Adesso la no-tax area, che se la rimangiano. Ma che pensano che stiamo a gioca’? Qui la gente non ce la fa più. Spero che sia stato il caldo. O un errore del Mise — aveva spiegato — Mi avevano garantito l’esenzione totale di tasse e contributi per 4 anni. Poi avevano detto 2. Ma ora ho studiato la norma e non è così. L’esenzione viene spalmata su 4 anni. Per cui già da quest’anno il 61% deve essere pagato. E si arriva al paradosso… Se un investitore viene da fuori e apre un’attività non paga. Chi ha perso tutto, sì. Ma questa non è la parola data. Tutti avevano creduto che se riaprivano non pagavano le tasse. Hanno riaperto. E ora arriva la fregatura?».
“Le agevolazioni fiscali nelle zone colpite dal sisma sono al 100% per ciascun destinatario per ogni singola annualità”. Esordisce così una nota del Ministero dello Sviluppo economico in risposta agli amministratori dei Comuni colpiti dal terremoto. “Facendo seguito ai numerosi interventi che negli ultimi giorni hanno posto dubbi sulla struttura delle misure dirette a garantire, nelle zone del sisma del centro Italia, l’esenzione da tasse e contributi – prosegue il testo – si conferma che la fruizione dei benefici previsti dalla normativa potrà avvenire, per ciascun destinatario, nella misura del 100% per ogni singola annualità. Le percentuali indicate nell’articolo 10 della circolare Mise 4 agosto 2017 costituiscono limiti complessivi di copertura come previsti dalla norma e non già limiti di fruizione individuale. Il Mise provvederà a integrare l’art. 10 con i contenuti della presente nota a fini di maggiore chiarezza”.