Si allunga sempre più nell’Isola l’elenco dei centri che hanno messo al bando le stoviglie usa e getta. “La Sicilia – afferma Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente da Noto, uno dei primi Comuni plastic-free d’Italia – diventi la prima regione italiana #PlasticFree posizionandosi in prima linea al contrasto dell’inquinamento da plastica. Si mettano subito al bando i prodotti usa e getta, comprese le stoviglie monouso, che se non riciclate in modo corretto, finiscono per inquinare mare e oceani. Sull’esempio di sempre più comuni virtuosi bisogna continuare a replicare su tutti i territori ordinanze ad hoc e arrivare ad una legge nazionale contro l’usa e getta non compostabile”.
All’Assemblea regionale giace un disegno di legge per mettere al bando nelle sagre e nelle mense le stoviglie non riutilizzabili, ma l’argomento non è ancora stato trattato. In compenso si muovono i Comuni. A Noto si sono aggiunti nel tempo Siracusa, Avola, Pantelleria, Favignana, Lampedusa e Linosa, Capo d’Orlando, Augusta, Pachino, Capaci, Malfa (uno dei Comuni sull’isola di Salina, alle Eolie), per un elenco che invece a livello nazionale comprende Pollica, Maratea, Domus De Maria, Vernazza, Castiglione della Pescaia, Pozzuoli, Caggiano, Follonica, Bordighera, Marciana Marina, Campo nell’Elba e Arona.
“L’esempio di questi comuni – dice Ciafani – oltre ad essere un bel segnale e un’azione che deve essere replicata su tutto il territorio, dimostra che è urgente e possibile vietare l’uso delle stoviglie monouso di plastica, anticipando e superando la proposta di direttiva europea. E dalla Sicilia arriva un segnale molto incoraggiante che può spingere i Comuni dell’isola a fare da apripista. Quello che chiediamo ai Sindaci – sottolinea il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna – è un coraggioso e importante contributo per cercare di limitare la presenza della plastica nei nostri territori, cercando così di non farla finire in mare, già troppo invaso dai rifiuti, dannosissimi per l’ambiente, l’ecosistema marino, la fauna che ci vive. La plastica rappresenta, infatti, il 70% dei rifiuti che si trovano in mare”.
Gli ambientalisti stimano un utilizzo di 120.000 tonnellate di stoviglie “usa e getta” in Italia all’anno. Plastica che nella gran parte dei casi finisce fra le onde. “Adesso – prosegue Ciafani – è fondamentale avviare un tavolo con tutti i portatori d’interesse (produttori, amministrazioni, utilizzatori, associazioni ambientaliste) per accompagnare la transizione e rendere efficace il percorso di deplastificazione”.