Presentato ieri il Rapporto di Legambiente “Comuni Rinnovabili 2017”, realizzato con il contributo di Enel Green Power, in collaborazione con Gse, che racconta il successo delle fonti pulite e il cambiamento che vive il nostro Paese. I comuni italiani rinnovabili sono 3.021, producono più energia elettrica di quanta ne consumino le famiglie residenti e sono particolarmente virtuosi. Di essi, 40 sono rinnovabili al 100%, le energie pulite, infatti, soddisfano tutti i consumi elettrici e termici riducendo le bollette di cittadini e imprese. Oggi uno scenario energetico incentrato su fonti rinnovabili ed efficienza energetica è nella realtà e nell’interesse di un Paese come il nostro. Ora occorre aprire una nuova fase di questa rivoluzione energetica dal basso che possa cogliere le opportunità legate alla riduzione dei costi delle tecnologie, eliminando tutte le barriere che questi progetti si trovano di fronte.
Quest’anno Legambiente nella nuova edizione di Comuni Rinnovabili 2017 ha premiato Cavalese (Trento) e Castellamare di Stabia (Napoli), insieme a tre aziende agricole e artigianali per il cibo di qualità, unito all’innovazione in ambito energetico. Una bella soddisfazione, che vede crescere in Italia la generazione distribuita da energie pulite insieme ad una nuova cittadinanza “prosumer” ovvero produttori-consumatori di energia. Ma guardiamo da vicino un po’ di dati. Lo scorso anno, anche se con ritmi inferiori rispetto al passato, sono stati installati 396 MW di fotovoltaico, 282 MW di eolico, 140 MW di geotermico, 513 MW di bioenergie e 347 MW di miniidroelettrico. Le fonti rinnovabili hanno contribuito a soddisfare il 34,3% dei consumi elettrici complessivi. Un indice in diminuzione per il secondo anno dopo un decennio di crescita (nel 2006 era del 15%), per via del calo avvenuto nella produzione idroelettrica (-8,9%) con 42,3 TWh contro i 59,5 del 2014, quando era stato toccato un picco per una stagione invernale particolarmente piovosa. Questo dimostra, ovviamente, quanto siano rilevanti i cambiamenti climatici anche riguardo alla produzione elettrica.
L’Italia rimane comunque uno dei Paesi antesignani e virtuosi a livello internazionale quanto a installazioni: in dieci anni, infatti, gli impianti da fonti rinnovabili lungo tutto lo Stivale sono passati da poche centinaia a oltre un milione tra elettrici e termici. E’cresciuto il contributo apportato dalle nuove fonti rinnovabili (biomassa, fotovoltaico, eolico, geotermico, miniidroelettrico) alla produzione elettrica dal 2,6% del 2006 al 22,7% del 2016 rispetto ai consumi complessivi.
Dati positivi anche dal territorio dove crescono i comuni rinnovabili, passati dai 356 del 2005 ai 7.978 del 2016. Si può quindi dire che oggi in tutti i municipi d’Italia è stato installato almeno un impianto. Su 7.978 comuni, 3.021 producono più energia elettrica di quanta ne consumino le famiglie residenti grazie ad una o più fonti rinnovabili. Sorprendente anche la crescita degli impianti solari, avvenuta anche senza incentivi: negli ultimi due anni sono strati infatti realizzati 180.000 impianti solari fotovoltaici, pari al 25% di tutti quelli installati nel Paese, per un totale di 1.310 MW.
“Il dossier Comuni Rinnovabili – ha spiegato il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini – mostra i successi dei territori che crescono e scommettono sulle rinnovabili. Ora è il momento di accelerare, non accontentandosi di questi risultati. Proprio l’Accordo di Parigi e i nuovi obiettivi europei sul clima e l’energia, ci obbligano a guardare a come costruire un nuovo scenario di sviluppo delle energie pulite nel nostro Paese, dove si possano cogliere i vantaggi della rivoluzione in corso nel sistema energetico per rilanciare sviluppo e lavoro. Le esperienze raccontate e premiate oggi dimostrano un’Italia all’avanguardia nel mondo, con la riduzione dei costi degli impianti e le innovazioni in corso nei sistemi di accumulo, nelle smart grid e nelle auto elettriche, l’Italia può scegliere di puntare su un modello energetico che abbia al centro il territorio e l’autoproduzione da fonti pulite”.