Per risollevare le sorti della ‘città che muore’, la regione Lazio sostiene l’iter per la candidatura di Civita di Bagnoregio a patrimonio dell’umanità. Il piccolo centro del viterbese, fondato oltre 2.500 anni fa dagli etruschi, si colloca all’incrocio fra Lazio, Toscana e Umbria ed è detto anche “città che muore” poiché il colle tufaceo cuneiforme alto 443 metri su cui si adagia è stretto fra i due profondi burroni del Rio Chiaro e del Rio Torbido che lo stanno erodendo alla base. Alle spalle dell’abitato si estende la grande vallata incisa dai “calanchi”, creste d’argilla dalla forma ondulata e talvolta sottilissima.
Ma a dispetto dell’azione della natura 16 anime rimaste a custodirlo. Il borgo comunque sta vivendo da tempo una rinascita grazie al turismo e agli eventi sacri e profani che ne animano i vicoli. Scelto come set di pellicole cinematografiche e meta di visitatori che si arrampicano fino in cima, calamitati da una bellezza senza tempo, il borgo ha tanta voglia di rinascere. L’inversione di rotta potrebbe essere coronata dal riconoscimento Unesco: “Questo è un tentativo di vincere – dice Zingaretti – che vede protagonisti anche i ragazzi delle scuole, studiosi, architetti e che aiuterà non solo a salvare Civita ma anche a migliorare il clima e l’economia della nostra Regione”. Con lui, alla conferenza di presentazione del percorso, anche il sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti, il geologo Claudio Margottini, il sociologo e psichiatra Paolo Crepet, lo scrittore Marco Lodoli. “L’Iter è lungo perché la competizione è molto agguerrita – ha spiegato il governatore – ma ci siamo preparati bene assieme al Comune di Bagnoregio, chiamando i migliori esperti per preparare un dossier che si prefigura unico al mondo, perché Civita e la Valle dei Calanchi sono un patrimonio unico e mi viene da dire: strano che nessuno ci abbia pensato prima”. Il dossier costituisce l’ultima parte del processo per la candidatura a Patrimonio dell’Unesco del borgo, che già nel 2015 aveva visto la regione Lazio mobilitarsi con un appello per la salvezza di Civita Bagnoregio e della Valle dei Calanchi, ricevendo il sostegno autorevoli esponenti del mondo della cultura, dell’arte, e della scienza.